Algoritmo dell'assicurazione sanitaria accusato di prendere di mira le madri precarie

Algoritmo dell'assicurazione sanitaria accusato di prendere di mira le madri precarie
Algoritmo dell'assicurazione sanitaria accusato di prendere di mira le madri precarie
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L’assicurazione sanitaria dovrebbe rivedere il sistema di monitoraggio e valutazione dei suoi beneficiari? L'associazione La Quadrature du Net ha invitato l'organizzazione sanitaria ad “abbandonare” un algoritmo destinato a rilevare l'abuso dell'assicurazione sanitaria complementare gratuita (C2SG), precedentemente chiamata CMU.

Utilizzato dal 2018, “l’algoritmo prende di mira deliberatamente le madri precarie” ed espone ulteriormente le loro famiglie a “sospensioni abusive della copertura sanitaria”, indica un’indagine pubblicata dall’associazione per la difesa dei diritti dei cittadini in campo digitale.

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Un sistema di valutazione problematico

L’algoritmo sviluppato da Assicurazione Malattia assegna un punteggio a ciascun nucleo familiare, rivolgendosi in particolare ai beneficiari della Sanità Integrativa Gratuita Solidale (C2SG), ovvero sei milioni di persone. Questo punteggio consentirebbe all'amministrazione di individuare più facilmente i potenziali truffatori e di avviare procedure di controllo.

Secondo Quadrature du Net, che analizza da diversi anni il funzionamento di questo algoritmo e che ha avuto accesso ai documenti interni del Cnam, l’Assicurazione sanitaria “prende di mira deliberatamente le madri precarie. » I criteri da cercare sarebbero quelli di “una donna”, “di età superiore ai 25 anni”, con “almeno un minore nel nucleo familiare”. »Questi ultimi riceverebbero quindi un punteggio di sospetto più elevato rispetto agli altri assicurati e sarebbero quindi monitorati più da vicino. Queste madri sarebbero quindi sottoposte a “un numero maggiore di controlli” e si troverebbero ad affrontare un rischio maggiore di “interruzioni nell’accesso alle cure” per loro e per i loro figli, indica Quadrature du Net.

L’assicurazione sanitaria nega qualsiasi “discriminazione”

L'assicurazione sanitaria sostiene che l'algoritmo in questione è stato utilizzato “diversi anni fa”, ma che la sua versione attuale non include più “nessuna variabile relativa al sesso del richiedente, né alla sua età”, ha indicato a Mondo. «Nessun contraente titolare della C2SG viene trattato in maniera meno favorevole di un altro», assicura Cnam, negando qualsiasi «discriminazione».

Non è la prima volta che un ente di previdenza sociale viene accusato di prendere di mira determinati profili di beneficiari. A ottobre, 15 associazioni, tra cui La Quadrature du Net, si sono rivolte al Consiglio di Stato per chiedere la messa al bando dell'algoritmo antifrode utilizzato dalla Cassa nazionale degli assegni familiari, che penalizzerebbe in particolare i disoccupati e i beneficiari delle Rsa.


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