Francoforte avanza dell’1,08%, proseguendo la corsa ai record iniziata il giorno prima. Parigi avanza dello 0,69%, resiliente mentre la Francia attraversa una grave crisi politica. Milano avanza dello 0,75% e Londra crolla dello 0,28%. A Zurigo l’indice SMI crolla dello 0,43%.
Mercoledì le borse mondiali sono in verde, dopo la pubblicazione di un indicatore sull’occupazione americana che favorisce l’ipotesi di un taglio dei tassi a dicembre negli Stati Uniti, mentre in Europa Francoforte continua la sua corsa ai record.
A Wall Street, intorno alle 16:50 GMT, il Dow Jones ha guadagnato lo 0,58%, l’indice più ampio S&P 500 lo 0,41% e il Nasdaq lo 0,89%.
Gli investitori americani accolgono con favore i nuovi dati sull’occupazione pubblicati mercoledì, che rafforzano l’ipotesi di un taglio dei tassi da parte della banca centrale americana (Fed) a dicembre.
Nel mese di novembre sono stati creati 146.000 posti di lavoro nel settore privato, un numero decisamente inferiore a quanto previsto dai mercati, secondo l’indagine mensile ADP/Stanford Lab. E i dati di ottobre sono stati rivisti drasticamente, a 184.000 contro i 233.000 inizialmente annunciati, il che dimostra un rallentamento del mercato.
“Per i mercati, questa brutta notizia è una buona notizia, perché fa ben sperare per un allentamento monetario alla prossima riunione della Fed” del 17 e 18 dicembre, spiega all’AFP di JPMorgan AM Vincent Juvyns, membro del team strategico.
L’occupazione è diventata uno dei parametri più esaminati per determinare la continuazione della politica monetaria della Fed. Un mercato del lavoro dinamico è un segno di buona salute economica, che riduce la necessità di abbassare i tassi ufficiali. Al contrario, un rallentamento offre ai banchieri centrali più spazio per allentare la politica monetaria, il che è favorevole per le azioni.
Decisivi saranno i dati sulla disoccupazione di novembre, pubblicati venerdì, considerati i più completi.
Gli investitori seguiranno con interesse in serata anche l’intervento del presidente della Fed Jerome Powell, nel corso di una tavola rotonda presso la sede del quotidiano americano New York Times.
In questo contesto, il tasso di interesse sulle obbligazioni americane a dieci anni è sceso intorno alle 16:50 GMT, al 4,20%, rispetto al 4,22% della chiusura del giorno prima. Anche il dollaro ha perso terreno, attestandosi a 1,0522 euro per dollaro.
In Europa, la Borsa di Francoforte ha guadagnato l’1,08%, proseguendo la corsa ai record iniziata il giorno prima, mentre in Germania si avvicina la prospettiva di una riforma delle regole di bilancio.
Il presidente della Bundesbank Joachim Nagel ha invitato mercoledì ad allentare il “freno al debito” per rilanciare l’attività economica del paese, unendosi al campo sempre più numeroso dei sostenitori di una riforma di questa norma che vieta al governo di prendere in prestito più dello 0,35% del suo PIL ogni anno.
La Borsa di Parigi ha guadagnato lo 0,69%, resiliendo mentre la Francia attraversa una grave crisi politica.
Il primo ministro Michel Barnier è stato costretto lunedì a ritenere il suo governo responsabile del bilancio della previdenza sociale, un primo 49,3 seguito dalla presentazione di due mozioni di censura che potrebbero portare mercoledì alla caduta del governo, della sinistra e dell’estrema destra avendo annunciato che voteranno per quello presentato dalla sinistra.
Il mercato obbligazionario era stabile prima del voto previsto in serata. Nelle ultime negoziazioni intorno alle 16:50 GMT, il tasso di interesse sui titoli francesi a dieci anni ha raggiunto il 2,89% rispetto al 2,90% della chiusura del giorno prima. Il suo equivalente tedesco era al 2,05%, rispetto al 2,05% di martedì.
“La Francia non è la Grecia, e non siamo nel 2012. La BCE può agire, e ora esistono meccanismi europei per evitare una crisi finanziaria”, commenta Vincent Juvyns.
Nel resto d’Europa, Milano ha guadagnato lo 0,75% e Londra è scesa dello 0,28%. A Zurigo lo SMI ha perso lo 0,43%.
SalesForce una forza
Lo specialista in marketing e relazioni con i clienti ha guadagnato più dell’8% a Wall Street intorno alle 16:50 GMT, nonostante l’utile netto trimestrale leggermente inferiore alle aspettative. Gli investitori hanno preferito mantenere il fatturato, superiore alle previsioni, e gli obiettivi per il trimestre in corso, anche al di là delle proiezioni.
Il petrolio diminuisce
I prezzi del petrolio sono in calo alla vigilia della riunione dell’OPEC+ che deciderà la strategia di produzione.
Intorno alle 16:50 GMT, il barile di West Texas Intermediate (WTI) ha perso lo 0,61% a 69,51 dollari, e quello di Brent del Mare del Nord ha perso lo 0,51% a 73,24 dollari.
Bitcoin ha raggiunto i 94.946 dollari (-0,18%).