Obs’Cop 2024 è una miniera d’oro sulla percezione dei francesi riguardo al cambiamento climatico e sulle soluzioni da trovare. Realizzato per conto di EDF e di Ipsos in numerosi paesi sviluppati, questo metastudio dà risultati sorprendenti a livello francese. In un Paese che dispone di una delle fonti di elettricità più prive di emissioni di carbonio al mondo, la mobilità elettrica ha senso nonostante le difficoltà che deve affrontare: prezzo dei veicoli, difficoltà di ricarica per alcune persone, apprensione per l’autonomia nelle zone meno dotate di terminali. Ma in un Paese che in definitiva è ben dotato e che potrebbe essere il candidato ideale a livello globale con la sua flotta nucleare, l’elettricità non è oggetto di consenso. Peggio ancora: i francesi sono tra coloro che denigrano maggiormente questa forma di mobilità, con un’alta percentuale di intervistati che pensa che le auto elettriche inquinino tanto quanto quelle termiche.
La batteria, l’elemento più inquinante dell’auto elettrica? Fallito!
I francesi più anziani sono i più riluttanti
All’affermazione “A causa delle loro batterie, le auto elettriche sono dannose per il clima quanto le auto a benzina”i francesi sono per il 32% “completamente d’accordo” e per il 39% “piuttosto d’accordo”. Il 71% delle persone è d’accordo con questa frase, rispetto al 50% a livello globale. La media francese è quindi particolarmente alta e da allora sono soprattutto gli anziani a mostrare la maggiore riluttanza È la categoria degli over 55 che sono particolarmente resistenti all’elettricità e che mettono maggiormente in dubbio i vantaggi a lungo termine sull’energia termica. Vantaggi ovviamente molto discutibili nei paesi in cui l’elettricità viene prodotta a partire dal gas o dal carbone, ma in Francia l’elettricità è particolarmente pulita: 32 g/kWh di CO2 “equivalente” secondo RTE per l’anno 2023. Un record storico.
“La grande maggioranza dei francesi ritiene che le batterie delle auto elettriche siano dannose per il clima quanto quelle a benzina. Al contrario, pochi di loro mettono in dubbio l’impatto dell’aumento della temperatura e del traffico aereo”.precisa lo studio del FES.
Le misure più impopolari
In un elenco di 10 misure volte a ridurre i gas serra, le tre che superano di meno non sono una sorpresa. A fare da apripista è l’introduzione del pedaggio urbano all’ingresso delle grandi città, che raccoglie il 26% di pareri favorevoli o parzialmente favorevoli. Poi arrivano l’aumento del prezzo dei combustibili fossili (gas, carburanti) e il divieto dei veicoli a motore termico “entro 15 anni”. Il che ci porterebbe non al 2035, ma quasi al 2040.
Al contrario, è il fatto di “vietare i voli a breve distanza quando è possibile prendere il treno” che sembra la più accettabile agli intervistati. L’introduzione di una tassa sull’acquisto di un veicolo inquinante si sposa sorprendentemente bene Il 34% delle persone trova questa misura “piuttosto accettabile” e il 19% “molto accettabile”! Un risultato sorprendente che potrebbe, perché no, servire da leva al governo per convalidare l’inasprimento della pena previsto per il 2025…
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