Mobilità transfrontaliera: la risposta dello Stato alle istanze

Mobilità transfrontaliera: la risposta dello Stato alle istanze
Mobilità transfrontaliera: la risposta dello Stato alle istanze
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Mercoledì il Consiglio di Stato ha risposto a tre ricorsi relativi alla mobilità transfrontaliera. La prima prevedeva una riduzione del traffico di transito nella regione di Ginevra Sud. Il governo, in linea con gli obiettivi dei firmatari, ha indicato di voler attuare una serie di misure entro il 2030, tra cui: il potenziamento della rete ciclabile, l’aggiunta di una linea bus rapida e l’estensione delle linee bus alla P+ R in Francia. Entro la fine dell’anno verranno inoltre sperimentate le modifiche alla viabilità e agli orari di chiusura delle dogane.

Una seconda petizione chiede la chiusura parziale della dogana di Fossard (Thônex) durante la settimana e la chiusura totale nei fine settimana. Il Consiglio di Stato si rifiuta di farlo. Da un lato, spiega, il traffico è diminuito notevolmente tra il 2018 e il 2023 (-44% nei giorni feriali e -27% nei fine settimana); d’altro canto, una chiusura comporterebbe un ritardo nel traffico verso la dogana di Moillesulaz, con il rischio di ostacolare il corretto funzionamento del tram.

Infine, in risposta ad una petizione contraria al progetto dello svincolo autostradale di Viry (F), il Consiglio di Stato tarda. Egli “rimane attento all’evoluzione del progetto”, pur ricordando che “non c’è consenso sul territorio francese”. L’Esecutivo, tuttavia, si dice favorevole alla volontà di sviluppare l’offerta di mobilità senza emissioni di carbonio auspicata dai firmatari (in particolare attraverso il recente potenziamento della linea di autobus che collega Viry alla zona industriale di Meyrin-Satigny, o il futuro prolungamento della linea tranviaria 15 to’ a Saint-Julien).

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