Dalla rete del diavolo alla terra promessa: quali politici restano su X e chi va su Bluesky?

Dalla rete del diavolo alla terra promessa: quali politici restano su X e chi va su Bluesky?
Dalla rete del diavolo alla terra promessa: quali politici restano su X e chi va su Bluesky?
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L’applicazione “cielo blu”, identificabile dal logo a forma di farfalla, offre un ambiente, per ora, più tranquillo rispetto al vecchio Twitter. Con attualmente poco più di 20 milioni di utenti globali, siamo ancora lontani dai 335 milioni di utenti attivi (secondo Statista, 547 milioni secondo Musk) di X. Su Bluesky non ci sono – per il momento – né pubblicità né formule di account certificati. La rete si presenta come open Source e decentralizzata, senza un algoritmo centrale. Questo ambiente viene percepito come più rilassante, meno aggressivo o addirittura più noioso rispetto al suo concorrente.

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Spazio sicuro

Per molti esuli da X la scelta è stata fatta per ragioni di sicurezza. Su Bluesky è comunque possibile bloccare una persona con la quale l’utente non desidera interagire per vari motivi (molestie, aggressività, insulti, ecc.). L’app Butterfly presenta ancora alcuni aspetti di uno spazio sicuro con parametri di “antitossicità”. Su X è esattamente il contrario poiché Elon Musk ha deciso di rimuovere la funzionalità di blocco e gran parte della moderazione.

Nel mondo politico belga, alcuni sanno adattarsi alle condizioni offerte da X. Altri hanno subito voluto sfuggirgli. Soprattutto a sinistra. L’anno scorso diversi funzionari eletti di Ecolo e Groen hanno aperto un conto su Bluesky. Nell’autunno del 2023 abbiamo visto l’arrivo dei ministri Zakia Khattabi, Alain Maron e Barbara Trachte, nonché del deputato Rajae Maouane e dell’attuale copresidente Marie Lecocq. Nel corso di un anno, però, non furono molto attivi. Martedì ha fatto il suo debutto la vicepremier Petra De Sutter.

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X-odus

Il grande “X-odus” è iniziato dopo le elezioni americane. Dopo aver constatato l’impatto che Elon Musk ha avuto nella vittoria di Trump, diversi grandi media internazionali (The Guardian, La Vanguardia) hanno annunciato che avrebbero lasciato la scena. Diverse personalità e grandi marchi hanno fatto lo stesso: Stephen King, Elton John, Neil Young, IBM, Comcast, Paramount Global, Apple, Disney, Warner Bros. Discovery, Sony Pictures Entertainment, Ubisoft…

Nel processo, molti giornalisti belgi si sono uniti a Bluesky. I politici stanno diventando sempre più rari. Oltre agli ambientalisti già citati, osserviamo la presenza di Vooruit e del PS. Entrambi gli account hanno ciascuno meno di 100 follower e non hanno pubblicato nulla. Sono presenti, ma anche in silenzio, il presidente del PS Paul Magnette e la capogruppo del PS Christie Morreale al parlamento vallone.

La destra belga è quasi assente, ad eccezione di Egbert Lachaert, ex presidente dell’Open VLD, Vincent Van Peteghem (CD&V), ministro delle Finanze, due resoconti parodia di Bart De Wever, presidente della N-VA, e un falso Conto Vlaams Belang. Da segnalare anche la presenza del deputato di Bruxelles Geoffrey Coomans de Brachène (MR). Assente invece dalla rete il segretario di Stato incaricato della digitalizzazione, Mathieu Michel (MR).

Nel complesso, osserviamo che pochi politici belgi utilizzano davvero Bluesky perché la piattaforma non offre loro ancora la stessa vetrina di X. Tuttavia, dato che circa 8 nuovi utenti si registrano ogni secondo sulla rete, forse tra qualche settimana saranno più attivi .

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