Nell'Île-de-France, lo sciopero di giovedì indetto da tutti i sindacati ferroviari (CGT-Cheminots, Unsa-Ferroviaire, Sud-Rail e CFDT-Cheminots) rischia di perturbare parte del traffico ferroviario locale, mentre ciò sarà “quasi normale sui TGV”.
Nel pomeriggio la compagnia ferroviaria ha fornito previsioni più dettagliate per la regione parigina. Il servizio sarà quindi “normale o quasi normale” sulle linee A, K, L e P, nonché sui tram T4, T11, T12 e T13.
Ci saranno invece solo 3 treni su 4 in media sulla linea E. E solo 2 treni su tre in media sulle linee C, J e U.
Il traffico sarà ancora più degradato sulle linee B, H e N, con una media di un treno su due. Più precisamente sulla RER B ci sarà solo un treno su 2 in direzione nord dalla Gare du Nord, 3 treni su 4 da Châtelet-les-Halles – il traffico sarà interoperato, il che significa che non ci sarà non cambiare treno.
Per quanto riguarda la RER D e la Transilien R, in media dovresti aspettarti solo 1 treno su 3. Per la linea D, sono previsti solo 2 treni su 5 sugli assi Creil-Corbeil e Goussainville-Melun. Durante l'alta stagione mattutina e serale, ci sarà solo 1 treno su 3 sulla tratta Corbeil-Malesherbes. Non ci saranno treni sulle tratte Juvisy-Corbeil via Ris e Corbeil-Melun via St Fargeau.
Anche la linea R sarà colpita in modo significativo: solo 2 treni su 3 circoleranno sulla tratta Parigi-Montereau-Montargis. Non ci saranno treni sulla tratta Melun-Montereau.
Uno sciopero rinnovabile
I sindacati dei ferrovieri chiedono uno sciopero di 24 ore per denunciare lo smantellamento di Fret SNCF, con la soppressione di 500 posti di lavoro su 5.000, e l'apertura alla concorrenza nel trasporto passeggeri, prima di un rinnovato movimento a partire dall'11 dicembre.
L'azienda sarà sostituita dal 1° gennaio da due società, una specializzata nel trasporto merci (Hexafret) e l'altra nella manutenzione delle locomotive (Technis). La SNCF ha promesso zero licenziamenti rilevando tutti i ferrovieri non mantenuti in altre società del gruppo.
Questo smantellamento è il risultato di un accordo siglato tra il governo e la Commissione europea, dopo l'apertura di un'indagine sugli aiuti di Stato illegali versati a Fret SNCF. L'accordo firmato con l'Europa prevede anche un'apertura del capitale al settore privato all'inizio del 2026. I sindacati denunciano una privatizzazione, che il management della SNCF contesta poiché il gruppo ferroviario manterrà la maggioranza del capitale.