Al termine di un negoziato esplicito avviato il 22 ottobre su richiesta del governo sulle norme sull’assicurazione contro la disoccupazione e sull’occupazione degli anziani, le cinque organizzazioni sindacali rappresentative e le tre organizzazioni dei datori di lavoro hanno raggiunto, durante l’ultima sessione del giovedì , il 14 novembre, ad una bozza di accordo nazionale interprofessionale (ANI) “a favore dell’assunzione di personale esperto”, secondo la formulazione ufficiale.
I negoziati, guidati per la CFE-CGC da Jean-François Foucard, segretario confederale nazionale per le carriere professionali, hanno portato anche ad un progetto di accordo sull’assicurazione contro la disoccupazione. Il testo assume la forma di una modifica dell’accordo del 10 novembre 2023, non firmato all’epoca dalla CFE-CGC, e prevede in particolare una riduzione dei contributi del datore di lavoro e una modifica del calcolo dell’indennità per i lavoratori frontalieri. A causa della continua diminuzione delle assegnazioni, la CFE-CGC ha immediatamente comunicato che non avrebbe firmato questo nuovo accordo.
Per quanto riguarda l’occupazione degli anziani, la CFE-CGC riunirà i suoi organi mercoledì 20 novembre per prendere posizione. Si ricorda che i negoziati si sono concentrati su quattro temi principali: l’organizzazione del dialogo sociale nei settori professionali e nelle aziende; interviste a metà carriera; il ritorno al lavoro dei senior in cerca di lavoro; modalità di fine carriera (lavoro part-time e pensionamento graduale).
TERMINI DI DIALOGO SOCIALE, PENSIONE PROGRESSIVA, COLLOQUI PROFESSIONALI E CONTRATTO DI VALORIZZAZIONE DELLE ESPERIENZE
Il testo finale prevede diverse disposizioni, di cui ecco le principali.
- L’assunzione dei senior diventa oggetto di contrattazione obbligatoria (ogni 3 anni) nei settori professionali e nelle aziende con più di 300 dipendenti per occuparsi, tra l’altro, di assunzioni, accordi di fine carriera, trasferimento di conoscenze, salute sul lavoro, ecc. “Le aziende la cui forza lavoro non raggiunge questa soglia possono avviare volontariamente trattative su questo argomento”, precisa il testo.
- Il sistema di pensionamento progressivo torna ad essere accessibile a partire dai 60 anni (e non segue più l’evoluzione della riforma pensionistica, cioè una riduzione di 3 mesi all’anno fino al raggiungimento della soglia dei 62 anni), non appena il lavoratore soddisfa le condizioni previste vigore alla data di promulgazione della legge di recepimento del presente accordo. Il datore di lavoro può rifiutare al dipendente l’accesso al sistema ma la giustificazione deve essere “scritta e motivata”.
- Viene rafforzato il colloquio professionale svolto nell’anno precedente o successivo al compimento dei 45 anni del dipendente. Inoltre, è previsto un altro colloquio professionale nei due anni precedenti il 60° compleanno del dipendente per affrontare le condizioni di continuazione del rapporto di lavoro, le modalità di fine carriera, ecc.
- Su richiesta della parte datrice di lavoro, il testo prevede la creazione di un “contratto di valorizzazione”, un contratto senior a tempo indeterminato in via sperimentale per un periodo di 5 anni, aperto a persone in cerca di lavoro di 60 anni e più iscritti a France Travail ( la soglia può essere abbassata a 57 anni con accordo di settore). Al momento della firma del contratto, la persona in cerca di lavoro consegna al datore di lavoro il documento inviato dall’assicurazione vecchiaia in cui è menzionata la data prevista per l’ottenimento delle condizioni per la liquidazione a tasso pieno.
PROGRAMMI SINDACALI E FINE DEL LIMITE DI 3 MANDATI PER GLI ELETTI CSE
Da segnalare, infine, che le parti sociali hanno raggiunto anche un accordo volto ad aprire il confronto sui percorsi sindacali e chiedere al governo di legiferare per porre fine al limite dei tre mandati per i rappresentanti del personale nei comitati sociali ed economici (CSE) delle imprese.
L’ANALISI DI JEAN-FRANÇOIS FOUCARD, SEGRETARIO NAZIONALE PER I PERCORSI PROFESSIONALI CFE-CGC
“Si tratta chiaramente di un accordo politico. L’accordo a favore dell’assunzione di personale esperto rientra in un quadro temporale a medio termine. Ci vorranno infatti diversi anni di attuazione affinché le pratiche commerciali evolvano con le misure proposte. La CFE-CGC si rammarica che i negoziati non abbiano potuto portare ad una nozione di opponibilità al pensionamento progressivo per modificare la portata di questo sistema (meno del 2% di utilizzo oggi), e consentire così un aumento del tasso di attività dei dipendenti esperti limitando drasticamente i non occupati in questa fascia di età (“né occupati né pensionati”; NER). Inoltre, la CFE-CGC è convinta che sia necessario sviluppare flessibilità nella durata del lavoro manuale per i dipendenti affinché possano far fronte ai capricci della vita di cui sono vittime. »
“Questo accordo è molto meno ambizioso di quanto immaginato nel 2023 con l’accordo sul “Patto per la vita sul lavoro” in cambio dell’accordo sull’assicurazione contro la disoccupazione. Ma nell’autunno del 2024, l’importante era ottenere un accordo che contenesse progressi, anche modesti, per convalidare l’accordo di disoccupazione sulle basi “Dussopt”. Ciò consente alle parti sociali di riprendere il controllo dello Stato su quest’ultima materia per almeno 4 anni, e quindi di non subire le modifiche ben più dure previste dal decreto “Attal”. »
Mathieu Bahuet
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