Ex edificio della Borsa di Parigi
Si prevede che i principali mercati azionari europei mostreranno un moderato progresso in apertura lunedì, in assenza di catalizzatori immediati ma prima della pubblicazione questa settimana dei risultati trimestrali di Nvidia, peso massimo nel settore dell'intelligenza artificiale.
I contratti future suggeriscono un rialzo di apertura dello 0,18% per il CAC 40 a Parigi, dello 0,04% per il FTSE a Londra, dello 0,32% per il Dax a Francoforte e dello 0,19% per l'EuroStoxx 50.
Gli investitori attendono i risultati di Nvidia previsti per mercoledì.
Il produttore di semiconduttori è il principale barometro del settore AI, un tema che ha contribuito all'andamento del mercato americano e di quello del gruppo: negli ultimi 12 mesi Nvidia è cresciuta del 187%.
La capitalizzazione dell'azienda, una delle “magnifiche sette”, è ormai superiore alla capitalizzazione totale dei mercati canadese, francese o britannico.
L'impatto di una sorpresa sui risultati del gruppo avrà quindi ripercussioni ben oltre i mercati americani.
Gli investitori stanno anche digerendo gli ultimi commenti della Federal Reserve.
Il presidente della Fed Jerome Powell ha dichiarato giovedì che non c’è bisogno che la Fed si affretti a tagliare i tassi di riferimento, data la crescita economica, un mercato del lavoro forte e un’inflazione superiore al target del 2%.
In Giappone, la Banca del Giappone ha ribadito lunedì la sua intenzione di alzare i tassi se l'inflazione e la crescita andranno in linea con le sue proiezioni, ma non ha fornito ulteriori indicazioni.
UNA WALL STREET
La Borsa di New York ha chiuso in ribasso venerdì dopo le ultime dichiarazioni del capo della Fed Jerome Powell secondo cui la banca centrale potrebbe abbassare i tassi a un ritmo più lento del previsto, mentre i mercati reagiscono alle nomine della futura amministrazione Trump.
L'indice Dow Jones è sceso dello 0,70%, ovvero di 305,87 punti, a 43.444,99 punti.
Il più ampio Standard & Poor's 500 ha perso 78,55 punti, ovvero l'1,32% a 5.870,62 punti.
Il Nasdaq Composite è sceso di 427,53 punti, ovvero del 2,24%, a 18.680,121 punti.
Applied Materials è crollato del 9,2% dopo aver annunciato giovedì di prevedere ricavi per il primo trimestre inferiori alle aspettative di Wall Street, segno di una domanda fiacca di attrezzature per la produzione di chip non basate sull'intelligenza artificiale.
IN ASIA
La Borsa di Tokyo è scesa sotto la pressione dei titoli tecnologici, crollati sulla scia del declino del settore americano. Lunedì l'indice Nikkei ha perso l'1,09% a 38.220,85 punti. Il più ampio indice Topix ha perso lo 0,73% a 2.691,76 punti.
In termini di valori, Tokyo Electron ha perso l'1,6% e SoftBank Group il 2,1%. Il settore farmaceutico ha registrato il calo settoriale più ampio, -3,6%, in seguito alla nomina di Robert F Kennedy Jr, figura anti-vaccini, alla guida del Dipartimento della Salute dell’amministrazione Trump.
I mercati cinesi sono titubanti, con la rivalità con gli Stati Uniti che pesa sul sentiment del mercato. L'indice Hang Seng di Hong Kong è aumentato dello 0,78%, lo Shanghai SSE Composite è sceso dello 0,21%, il CSI 300 è diminuito dello 0,46%.
VALUTARE
I rendimenti statunitensi sono stabili mentre gli investitori digeriscono gli ultimi commenti di Jerome Powell in assenza di nuovi catalizzatori.
Il rendimento del decennale tedesco è sceso di 1,3 bp al 2,336%, quello del biennale è rimasto stabile al 2,128%.
Il rendimento del titolo del Tesoro decennale rimane al 4,4296%, mentre il rendimento del titolo biennale rimane al 4,2971%.
CAMBIAMENTI
I mercati dei cambi sono stagnanti e per lunedì non sono attesi indicatori anticipatori.
In Asia lo yen è sceso dello 0,19% a 154,64 yen per dollaro, il dollaro australiano ha perso lo 0,02% a 0,646 dollari.
Il dollaro è caduto dello 0,01% rispetto a un paniere di valute di riferimento, l'euro è salito dello 0,01% a 1,0542 dollari e la sterlina si è rafforzata dello 0,14% a 1,2635 dollari.
OLIO
L’abolizione delle restrizioni che finora impedivano all’Ucraina di utilizzare le armi fornite dagli Stati Uniti per colpire in profondità il territorio russo, sostiene la situazione.
Il Brent è salito dello 0,3% a 71,25 dollari al barile, il greggio leggero americano (West Texas Intermediate, WTI) è salito dello 0,12% a 67,1 dollari.
(Scritto da Corentin Chappron, a cura di Augustin Turpin)