Europa: la situazione peggiora

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Le conseguenze delle elezioni europee continuano a farsi sentire nel Vecchio Continente. Il crollo di Parigi travalica i confini, penalizzando soprattutto i mercati azionari del Sud e i titoli azionari di piccole e medie dimensioni, mentre i nostri vicini non appartenenti all’euro sembrano uscire più facilmente dalla crisi.

La scorsa settimana, i risultati delle elezioni del Parlamento europeo e il progresso dei partiti di estrema destra in molti paesi del continente hanno provocato un’onda d’urto ribassista sui mercati. Una la maggior parte degli indici nazionali europei erano in calo il giorno dopo le votazioni.

Da allora la situazione è peggiorata. In Francia, le preoccupazioni legate allo scioglimento dell’assemblea nazionale e all’esito delle prossime elezioni legislative hanno pesato sull’indice di punta. Con -6,3% in 5 sedute, il Cac40 segna la settimana peggiore dall’inizio del 2022.

Già indebolito dai suoi valori di lusso, l’indice sta crollando sotto la caduta delle banche (Bnp Paribas, Società Generale, Credito agrario), servizi statali (Engie, Veolia), gestori dei pedaggi (Vinci, Eifage) da cui i mercati temono la nazionalizzazione, e altri pesi massimi del rating (San Gobain, Aeroporti di Parigi).

I paesi del Sud sulla scia di Parigi

Mentre Standard and Poor’s ha già abbassato il rating del credito francese qualche settimana fa, l’aumento dello spread franco-tedesco oscura anche le prospettive per i mercati vicini. Detenuti in gran parte da investitori europei, gli OAT francesi stanno vedendo i loro rendimenti rafforzarsi, alimentando i dubbi sulle finanze pubbliche del paese e portando i paesi del sud in rosso.

Valori piccoli e medi nell’occhio del ciclone

Da ogni parte dei nostri confini, le piccole e medie imprese soffrono particolarmente la situazione attuale. Più sensibili ai tassi debitori rispetto ai loro predecessori, le società a piccola e media capitalizzazione, spagnole (IBEX small e IBEX medium) e tedesche (SDAX e MDAX) in particolare, stanno subendo il colpo della depressione prevalente.

Fuori dalla zona euro: resistenza

La recente disincanto nei confronti del mercato parigino gli ha fatto perdere anche la posizione di primo mercato azionario europeo, a vantaggio di Londra. Mentre il Cac ha cancellato i suoi guadagni annuali, i titoli britannici beneficiano di una rinnovata popolarità e di una (relativa) tregua politica, nonostante l’imminente svolgimento delle elezioni nel Regno Unito (4 luglio) e un recente sondaggio che colloca Nigel Farage molto lontano Il partito riformista della destra britannica è al secondo posto per intenzioni di voto, davanti ai conservatori. Secondo Bloomberg, Londra pesa oggi 3.180 miliardi di dollari, contro i 3.130 miliardi di Parigi.

Tenuto lontano dalle elezioni europee, il FTSE100 e il SMI svizzero hanno resistito all’ondata ribassista della scorsa settimana meglio delle loro controparti nel sud del continente.

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