La borsa Parigi venerdì ha chiuso in netto ribasso del 2,66% e nel corso della settimana è sceso del 6,23%, segnando il peggior record settimanale da marzo 2022, al momento dell’invasione russa in Ucraina. Anche l’indice di punta CAC 40 ha cancellato tutti i suoi guadagni dal 1° gennaio, con gli investitori che preferiscono rivolgersi ad altre aree geografiche, preoccupati per le prospettive economiche francesi ancora poco chiare da qui alla fine delle elezioni legislative di luglio. Altrove in Europa, la Borsa Francoforte ha perso l’1,44%, Milano il 2,84%, e Londra 0,21%.
L’indice di Bruxelles è riuscito a ridurre la perdita allo 0,92% chiudendo a 3.833,37 punti dopo aver perso fino all’1,39% durante la giornata. IL Bellissimo 20 ha beneficiato del solo sostegno di arGEN-X (360,90) e UCB (137,85) che si sono apprezzate dello 0,64 e dell’1,40%, subendo invece la pressione di Solvay (30,79) e Syensqo (88,33) che sono scese del 3,12 e del 4,05% , Galapagos (23,80) perde di poco lo 0,42%.
Un’elezione e uno scioglimento che mal piacciono ai mercati finanziari. “Non credo che si possa ancora parlare di panico”
Umicore (13,63) continua il suo calo, scendendo del 2,85% in compagnia di D’Ieteren (190,00) ed Elia (90,30) anch’egli negativo del 2,26 e del 2,11%. Ackermans (159,00) e Sofina (215,40) valgono rispettivamente l’1,55 e l’1,82% in meno rispetto a giovedì, Aedifica (56,30) e WDP (25,30) scendono anch’esse dell’1,75 e dell’1,79%.