Ci aspettiamo un taglio dei tassi da parte della Banca nazionale svizzera

Ci aspettiamo un taglio dei tassi da parte della Banca nazionale svizzera
Ci aspettiamo un taglio dei tassi da parte della Banca nazionale svizzera
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Mentre la maggior parte delle banche centrali di tutto il mondo è concentrata sulla lotta all’inflazione, la BNS si trova ad affrontare la sfida opposta: una prospettiva di inflazione bassa.

L’inflazione recente si è attestata all’1,4% su base annua, un valore superiore alla recente previsione di inflazione dell’1%. Ciò potrebbe suggerire di mantenere i tassi invariati alla prossima riunione della banca centrale. Tuttavia, il 43% dell’inflazione si spiega con l’aumento dei prezzi degli affitti, in un contesto in cui i proprietari possono aumentare significativamente gli affitti solo se aumentano i tassi ipotecari. Dato che la curva dei tassi di interesse è significativamente più bassa rispetto allo scorso anno, in futuro l’inflazione derivante dall’aumento dei prezzi degli affitti scomparirà dai dati dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) su base annua. Pertanto, rimuovendo l’inflazione degli affitti dal recente CPI, l’inflazione dall’1,4% si riduce a circa lo 0,8%, suggerendo un allentamento della politica monetaria.

Per quanto riguarda il franco svizzero, la Banca Centrale Europea (BCE) vuole abbassare i tassi di interesse, il che ridurrà il differenziale di tasso tra la BCE e la BNS. Ciò eserciterà una pressione al rialzo sul franco svizzero, che ha un effetto disinflazionistico. La BNS ha un margine limitato per ridurre i tassi di interesse, poiché il tasso di riferimento è attualmente solo dell’1,5% e la banca centrale è riluttante a tornare a un contesto di tassi di interesse negativi e/o ad aumentare il proprio bilancio. Pertanto, la linea d’azione più efficace è assumere l’iniziativa di ridurre i tassi di interesse e allentare le condizioni monetarie, il che probabilmente porterà a una svalutazione del franco svizzero.

Infine, secondo gli ultimi dati economici, l’economia svizzera sta rallentando: gli indici PMI del settore manifatturiero e dei servizi hanno mostrato valori deboli e il PIL, al +0,6%, è inferiore alla crescita tendenziale dell’1,5%. Anche la Banca nazionale ritiene restrittiva l’attuale politica monetaria, come dimostra il recente discorso tenuto in Corea del Sud da Thomas Jordan, presidente della Banca nazionale, in cui ha sottolineato che l’R* (il tasso di interesse reale neutrale che equilibra l’economia in nel lungo periodo) è pari a zero. Una riduzione dei tassi d’interesse sosterrebbe quindi l’attività economica, mentre il rischio di surriscaldamento dell’economia svizzera sarebbe punitivo.

Nel complesso, la bassa inflazione (esclusi gli affitti), la pressione al rialzo sulle valute, la debole attività economica e la politica monetaria restrittiva porteranno probabilmente la BNS a tagliare i tassi di 25 punti base il 20 giugno.

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