Il nuovo governo francese si trova ad affrontare una situazione esplosiva. Non politico ma economico con uno Stato che presenta un debito colossale e un deficit fuori controllo.
L’albero del debito sale al cielo
È comune dire sui mercati finanziari che gli alberi non raggiungono il cielo per aumentare la consapevolezza che un titolo non può salire indefinitamente. Questa massima non sembra applicarsi al debito pubblico che peggiora ogni giorno. La nomina del nuovo governo francese getta nuova luce sugli sforzi che il Paese deve intraprendere per tornare ad avere finanze sane.
La Francia non è l’unico Stato europeo in questa situazione ma la configurazione sta diventando esplosiva. Con un livello di debito superiore al 110% del Pil, la Francia supera la Spagna o il Belgio e si avvicina all’Italia. La Germania è ovviamente la brava studentessa dell’Europa con il 60% di debito/PIL. Il criterio di Maastricht del 60% è molto lontano per la Francia…
Debito statale in percentuale del PIL
Con 3.200 miliardi di euro di debito, le cifre cominciano a far girare la testa. Tale importo è più che triplicato in 24 anni. E purtroppo il ritmo sta accelerando con la crisi del Covid nel 2020, facendo precipitare la Francia in una spirale del debito.
Debito pubblico francese in percentuale del PIL
Il deficit in questione
Il problema dello Stato francese è che il suo deficit delle partite correnti è spaventoso, con oltre 100 miliardi entro il 2024. Comprendiamo quindi il desiderio del governo Barnier di ridurre il deficit statale di circa 60 miliardi.
Il deficit non è una novità poiché lo Stato francese registra perdite dagli anni ’70.
Deficit francese (miliardi di euro)
Questi importi rappresentano oggi il 5% del PIL. Ogni anno, quindi, la Francia non solo deve rinnovare il suo stock di debito, ma anche prendere in prestito il 5% in più. Per le finanze pubbliche si sta instaurando un circolo vizioso.
Deficit francese (% del PIL)
L’elevato debito dello Stato francese comporta un notevole servizio del debito, ovvero il rimborso degli interessi. Più di 50 miliardi di euro di interessi saranno pagati ai creditori della Francia per quest’anno 2024.
Servizio del debito (miliardi di euro)
Pertanto, il 40% del deficit francese è dovuto esclusivamente al pagamento degli interessi sul debito. E sfortunatamente la Francia non ha un avanzo primario, né conti positivi che escludano il servizio del debito. Il disavanzo primario dello Stato raggiunge gli 80 miliardi di euro all’anno.
Disavanzo primario (miliardi di euro)
Tassi in aumento
La conseguenza immediata di questo riflettore puntato sulle difficoltà del paese è l’aumento dei tassi d’interesse francesi. Adesso raggiungono il 3%, l’equivalente dei tassi greci o spagnoli. Se vogliamo credere ai mercati finanziari, la Francia fa parte dell’Europa meridionale.
Tasso a 10 anni in Europa (%)
Il divario tra i tassi di interesse tedeschi e francesi si sta allargando e sta tornando ai livelli visti solo durante la crisi del debito europeo del 2011 causata dalle difficoltà della Grecia.
Divario di rendimento a 10 anni tra Francia e Germania (%)
Un circolo vizioso da spezzare
Ultimo punto molto importante per il governo francese, il debito francese è principalmente in mani straniere. Il paese è quindi alla mercé degli interessi economici esterni e non può evitare importanti riforme del suo apparato governativo. È opportuno dare garanzie di serietà ai creditori stranieri che non esiteranno a vendere il debito francese per acquistare il debito tedesco se il rischio diventa troppo grande.
Detenzione del debito dello Stato francese al 31/12/2023
Il palcoscenico è quindi pronto per lo spettacolo che viene rappresentato in questo momento:
- Un enorme deficit;
- un disavanzo primario (esclusi gli interessi sul debito);
- un debito colossale;
- tassi elevati (livello più alto di quello osservato da più di 10 anni);
- un debito in mani straniere.
Il governo Barnier deve quindi agire rapidamente per ripristinare un surplus di entrate, ripristinare la fiducia nei mercati e, in definitiva, riuscire a ridurre il debito.
Un debito che quest’anno aumenterà di 100 miliardi, implicando circa 3 miliardi di deficit annuo aggiuntivo. Il prossimo anno si preannuncia cruciale poiché dovranno essere rinnovati quasi 350 miliardi di euro di debito. L’1% in più di interessi qui rappresenta anche 3 miliardi di deficit annuo aggiuntivo.
Scadenza del debito (miliardi di euro)
La Francia e l’Europa si troveranno presto di fronte a una scelta. La valuta è la chiave per risolvere questo problema. O l’Europa diventerà più forte con un euro più forte e paesi più integrati in una forma di perequazione e federalizzazione, oppure l’euro scomparirà per consentire ai paesi di tornare alle valute nazionali. Nel primo caso le variabili di aggiustamento saranno quelle salariali, economiche e sociali, come è avvenuto in Grecia, nel secondo il valore della moneta che si deprezzerà. In ogni caso occorre applicare i principi del buon governo affinché la ricchezza dell’Europa non scompaia dopo quattro secoli di luce.
“È ai piedi del muro che lo vediamo meglio” – Coluche.