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Luc Jose A.
Durante un intervento alla conferenza Redacted organizzata da Near, Edward Snowden, figura iconica nella tutela delle libertà individuali, ha preso di mira Solana, uno dei pesi massimi del settore. In effetti, lo ha definito un progetto ostacolato dal peso dei venture capitalist. Per Snowden, l’influenza dei grandi investitori mette in pericolo i principi di base della blockchain e dà ai giganti finanziari un controllo troppo forte sulle reti che vogliono essere autonome. Ma oltre a Solana, le osservazioni di Snowden vanno al cuore delle questioni contemporanee relative alla blockchain. Nell’era dell’intelligenza artificiale e della sorveglianza di massa, la decentralizzazione potrebbe essere l’ultimo baluardo della libertà digitale?
Una “blockchain nata in prigione”? Il peso dei venture capitalist a Solana
Durante la conferenza Token2049 del 18 e 19 settembre, Edward Snowden ha acceso un acceso dibattito perché ha descritto Solana come una “catena centralizzata”. Secondo lui, Solana avrebbe scelto di sacrificare il decentramento a favore della performance e dell’efficienza, con una governance centralizzata agevolata dagli investitori in capitale di rischio. La figura emblematica della difesa della privacy torna nuovamente alla carica durante la conferenza Redacted Bangkok dal 9 all’11 novembre 2024.
Durante questo evento, Snowden ha inoltre affermato che Solana è una blockchain “nata in prigione”. Secondo lui questa catena, benché promettente e tecnologicamente avanzata, è stata caratterizzata fin dall’inizio da un’eccessiva dipendenza dagli investitori in capitale di rischio. “Hanno venduto la loro anima al capitale di rischio, e questo limita ciò che la blockchain può diventare”, ha detto senza mezzi termini. Inoltre, è preoccupato che i grandi investitori prendano il controllo di progetti che tuttavia sostengono la decentralizzazione. Questa dipendenza dai finanziamenti esterni comprometterebbe l’autonomia stessa della rete, perché lascerebbe le decisioni strategiche ad attori motivati principalmente dal ritorno sugli investimenti.
Il peso dei fondi di capitale di rischio a Solana non è una critica isolata. Snowden ha infatti ricordato in particolare l’esempio della società Andreessen Horowitz (a16z), che ha influenzato importanti decisioni in altri progetti come Uniswap, grazie alla mobilitazione di milioni di token per orientare un voto strategico. Secondo Snowden, questa influenza minerebbe i principi fondamentali della governance blockchain e darebbe un potere eccessivo ai grandi investitori.
Decentralizzazione, l’ultima difesa contro la sorveglianza dell’IA?
Oltre a Solana, Snowden ha sottolineato anche l’urgenza di difendere il decentramento di fronte ai potenziali abusi dell’intelligenza artificiale. In un contesto in cui l’intelligenza artificiale è sempre più utilizzata per la sorveglianza di massa, ha avvertito Snowden. “Vogliono monitorare tutto, analizzare ogni movimento in tempo reale e identificare chiunque sia considerato anormale”, ha detto. Secondo lui, solo una tecnologia veramente decentralizzata può fornire una protezione sufficiente contro un’eccessiva sorveglianza e rendere il controllo più diffuso e meno vulnerabile alla manipolazione da parte dei poteri pubblici e privati.
Allo stesso tempo, Snowden ha esortato i partecipanti ad adottare tecnologie open Source per mantenere una certa autonomia nei confronti dei giganti tecnologici. Crede che l’open Source consenta a tutti di utilizzare gli strumenti tecnologici senza timore di intrusioni da parte di terzi. “Se non lo usi, inizia a farlo”, ha insistito. Chiede una consapevolezza globale. Per Snowden, l’open Source non è un metodo, ma uno scudo per l’individuo in uno spazio digitale in cui l’intelligenza artificiale minaccia di centralizzare e controllare le informazioni.
Le parole di Snowden risuonano come un monito per il futuro delle blockchain e, più in generale, dell’ecosistema digitale. Mentre Solana continua ad attrarre utenti e investitori attratti dalle sue prestazioni, le domande relative alla sua centralizzazione potrebbero influenzare le decisioni strategiche di molti progetti blockchain. Decentralizzazione e open Source, più che ideali, sembrano ormai garanzie di un futuro digitale etico e indipendente. Questo dibattito, guidato da una figura come Snowden, potrebbe rappresentare un punto di svolta nella corsa alla supremazia tecnologica e al rispetto delle libertà individuali.
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Luc Jose A.
Laureato a Sciences Po Toulouse e titolare di una certificazione di consulente blockchain rilasciata da Alyra, ho aderito all’avventura Cointribune nel 2019. Convinto del potenziale della blockchain di trasformare molti settori dell’economia, mi sono preso l’impegno di sensibilizzare e informare il generale pubblico su questo ecosistema in continua evoluzione. Il mio obiettivo è consentire a tutti di comprendere meglio la blockchain e cogliere le opportunità che offre. Mi sforzo ogni giorno di fornire un’analisi obiettiva degli eventi attuali, di decifrare le tendenze del mercato, di trasmettere le ultime innovazioni tecnologiche e di mettere in prospettiva le questioni economiche e sociali di questa rivoluzione in corso.