L’ospite: costano i freni in Svizzera, la svolta pericolosa da non prendere

L’ospite: costano i freni in Svizzera, la svolta pericolosa da non prendere
L’ospite: costano i freni in Svizzera, la svolta pericolosa da non prendere
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Freno ai costi: la svolta pericolosa da non prendere

Dr Philippe Eggimann – Presidente della SMSR e vicepresidente della FMH

Inserito oggi alle 6:42

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Mercoledì in questa rubrica Renaud Rivier, che corre per i Giovani del Centro, non è stato avaro di metafore stradali per cercare di convincerci a votare sì all’iniziativa per contenere i costi. Secondo lui sarebbe meglio “smettere di accelerare adesso”, piuttosto che dover “tirare in fretta il freno a mano” tra qualche anno. L’emergenza per lui è innanzitutto una questione di soldi.

L’affermazione può sembrare promettente, ma si allontana pericolosamente dalla realtà del testo sottopostoci e da quella del campo. Evita il freno improvviso che l’iniziativa vuole imporre a partire dal gennaio 2027, attraverso la sua disposizione transitoria. L’autore ammette infine, pochi giorni prima delle elezioni… che un aumento annuo dei costi sanitari di almeno il 2,5% è inevitabile per ottime ragioni (accesso al progresso medico, invecchiamento della popolazione). Riportarlo di colpo al livello degli aumenti salariali, ovvero attorno all’1%, non significa rinunciare dopodomani al superfluo. Ciò significa privare i più vulnerabili di ciò che sarà essenziale domani.

Nel 1994, votando per la LAMal, il popolo svizzero – e questo va a suo merito – ha ritenuto che la solidarietà dovesse avere la priorità e che il diritto alla salute non dovesse più essere condizionato alle possibilità finanziarie individuali. Seguì un ampio accesso ai progressi della medicina, inimmaginabile trent’anni fa, che oggi consente a tutti di beneficiare fino all’età avanzata di una qualità di vita e di un’autonomia ovunque invidiate. È per evitare la rottura della solidarietà e il rischio di regressione sociale e sanitaria che molte organizzazioni di caregiver e pazienti hanno scelto di combattere questo testo. Per gli stessi motivi Consiglio federale e Parlamento hanno sviluppato un controprogetto.

Critiche ingiuste

I medici non sono stati risparmiati dalle critiche durante questa campagna. Qualcuno dirà che è meritato, io ritengo che sia ingiusto e un peccato per chi ragionevolmente vuole “togliere il piede dall’acceleratore”. Un elemento centrale del controllo dei costi è la nostra nuova struttura tariffaria TarDoc, bloccata dalla Confederazione per cinque anni. Dall’1ehm già nel gennaio 2025, ciò potrebbe tuttavia rivalutare la medicina di base riducendo il rimborso delle prestazioni specialistiche che hanno beneficiato del progresso tecnologico e promuovere una medicina personalizzata più economica (Smarter Medicine). Con la neutralità dei costi imposta dalla LAMal per ogni nuova tariffa per tre anni, la TarDoc limiterebbe immediatamente l’aumento dei premi.

Rallentare gradualmente senza espellere dal sistema sanitario chi non può permettersi la cintura di sicurezza è possibile. Al contrario, se l’iniziativa del “freno sui costi” venisse accettata, si tratterebbe di una pericolosa “svolta sulla strada” che dovrebbe essere effettuata nella nebbia.

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