L'Assemblea nazionale ha adottato giovedì mattina il cosiddetto disegno di legge “Airbnb” volto a regolamentare meglio gli affitti a breve termine in Francia, riducendo i vantaggi fiscali e imponendo obblighi di rinnovamento energetico.
La legge, il cui obiettivo è “rafforzare gli strumenti normativi per l'accoglienza turistica ammobiliata a livello locale”, è stata adottata con 168 voti favorevoli e 54 contrari. Dopo oltre un anno e mezzo di lungo iter davanti alle istituzioni, il testo, già adottato martedì dal Senato, avvicinerà quindi il quadro giuridico degli alloggi turistici ammobiliati come Airbnb a quello degli alloggi a lungo termine.
Fornisce inoltre strumenti di controllo e regolamentazione ai Comuni. La legge deve infatti ridurre i vantaggi fiscali di cui possono usufruire gli alloggi turistici ammobiliati rispetto agli alloggi residenziali. Gli immobili arredati classificati vedranno la loro riduzione fiscale ridotta dal 71% al 50% e quelli non classificati dal 50% al 30%.
“Non si prevede alcun impatto significativo sulla nostra attività” secondo Airbnb
Inoltre, l’entrata in vigore nei prossimi anni di obblighi di ristrutturazione degli alloggi con scarse prestazioni energetiche rischia di indurre i proprietari a fuggire verso affitti turistici a breve termine a scapito degli affitti ordinari. “Non prevediamo alcun impatto significativo sulla nostra attività da queste misure”, ha affermato Airbnb in una dichiarazione scritta inviata a Reuters dopo il voto di giovedì mattina.
Il colosso californiano afferma di voler “collaborare con più comuni” per attuare misure “proporzionate ed efficaci”.
Secondo Airbnb, più di 29.000 comuni francesi hanno almeno un “host” presente sulla sua piattaforma di affitto, mentre le autorità pubbliche contano un numero totale di comuni francesi a circa 35.000 nel 2024.
Lo specialista degli affitti afferma di aver generato 187 milioni di euro di tasse di soggiorno nel 2023, quasi un terzo dei quali va alle comunità rurali. La relatrice del comitato paritetico (CMP), Annaïg Le Meur (Insieme per la Repubblica), molto commossa dopo il voto, ha dichiarato all'inizio della sessione di offrire così uno “strumento ai sindaci” per ripristinare l'equità tra i rapporti a breve termine e affitti a lungo termine.
Anche il relatore del CMP, Iñaki Echaniz (Socialisti e alleati), ha affermato di voler “rispondere a una questione di giustizia fiscale”: “come possiamo giustificare oggi che un proprietario di alloggi turistici ammobiliati guadagna di più e paga meno tasse di un proprietario chi affitta per l'anno?'. Il deputato Christophe Plassard (Horizons e Indépendants) ha elogiato il “lavoro transpartisan” tra parlamentari provenienti da schieramenti politici solitamente opposti e che rappresentano territori diversi.
La proposta ha suscitato poca opposizione, in particolare da parte del deputato del Raduno Nazionale (RN) Alexis Jolly. Quest'ultimo ha denunciato una “cosiddetta strategia normativa, che mal nasconde l'obiettivo di un prelievo fiscale”.