In un paese che ha quasi il 60% di inquilini, inasprire le leggi sulla locazione non è un compito facile. Ma è possibile? Questo dovranno dimostrare due oggetti consegnati agli svizzeri il 24 novembre.
Il primo dei due oggetti attaccati dal referendum dell’Associazione inquilini Asloca riguarda i subaffitti, che ora sono relativamente facili da negoziare. Se la riforma passa, per stabilire un contratto del genere, l’inquilino dovrà ottenere il consenso scritto del proprietario, che potrà rifiutare una durata superiore a due anni, in caso di informazioni insufficienti o se le condizioni sono abusive o pongono un ostacolo. onere. Tali ragioni saranno più vaghe di oggi e dipenderanno, ove applicabile, dalla giurisprudenza successivamente stabilita dai tribunali.
Oggi, quando un proprietario desidera recuperare la sua proprietà per usarla lui stesso, ciò si traduce regolarmente in una situazione di stallo che può durare anni. La proposta di revisione della legge elimina la nozione di necessità “urgente” necessaria per giustificare tale risoluzione, a favore di una “proprio bisogno importante e attuale”. Anche in questo caso sarà la giurisprudenza a definire cosa ciò significhi in termini concreti.
Per la DLR, che difende il sì insieme al resto della destra e al Consiglio federale, il progetto è giusto e andrà a vantaggio anche degli inquilini. “Solo un’offerta più abbondante avrà un effetto moderatore sui prezzi. Tuttavia, lo snellimento delle procedure consentirà di accelerare la produzione di alloggi. Queste due modifiche apportano una maggiore certezza giuridica, a vantaggio sia degli inquilini che dei proprietari», si legge nella rubrica vodese. Che aggiunge che è giusto che “chi acquista una casa con i propri risparmi possa occuparla entro un tempo ragionevole”.
Di fronte, Asloca, sostenuta dalla sinistra, è strangolata di fronte a idee che definisce “inutili e perfide”, come parte di un attacco più ampio, senza che questo risponda ad alcuna esigenza reale. “Si tratta di una strategia che sbilancia il diritto locativo a scapito degli inquilini. Lo scopo è quello di facilitare le ferie e gli sfratti degli inquilini e di agevolare gli aumenti dell’affitto al momento della conclusione del nuovo contratto di locazione”, ha criticato il suo presidente, Carlo Sommaruga (PS/GE).
Per il momento la gente è molto divisa. Dalla prima tornata del sondaggio 20minutes/Tamedia sull’argomento emerge che il tema del subaffitto raccoglie pareri leggermente più favorevoli (47%) che i rifiuti (42%), mentre quello della disdetta per esigenze proprie verrebbe rifiutato dal 50% degli svizzeri e accettato solo dal 43%.
E sugli altri punti del voto?