“La metà delle aziende adotterà strumenti contro la disinformazione entro il 2028”

“La metà delle aziende adotterà strumenti contro la disinformazione entro il 2028”
“La metà delle aziende adotterà strumenti contro la disinformazione entro il 2028”
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Gartner ha rivelato le 10 tendenze tecnologiche da tenere d’occhio nel 2025. Tra queste, le soluzioni di sicurezza informatica che rilevano e prevengono le campagne di disinformazione.

Le soluzioni di cybersecurity contro la disinformazione sono uno dei trend evidenziati da Gartner nella sua “Top 10 Strategic Technology Trends for 2025”. Questi strumenti rappresentano un insieme di tecnologie progettate per prevenire, individuare e rispondere alle campagne di disinformazione, che sfruttano l’intelligenza artificiale e i social media per fuorviare, manipolare o seminare confusione.

Entro il 2028, Gartner prevede che la metà delle aziende adotterà soluzioni dedicate a questo tipo di sicurezza, rispetto a meno del 5% di oggi.

Vantaggi e sfide

Per le aziende, i vantaggi di questo tipo di soluzione includono la riduzione delle frodi attraverso un migliore controllo dell’identità e un monitoraggio continuo dei rischi. La reputazione del marchio è protetta anche identificando in modo proattivo le informazioni dannose.

Tuttavia, queste tecnologie non sono esenti da problemi. Richiedono un approccio collaborativo e un apprendimento adattivo continuo per rimanere efficaci di fronte alle minacce in evoluzione. Questi strumenti devono anche adattarsi alla rapida evoluzione delle tecniche utilizzate dagli attori malintenzionati.

Potenziali applicazioni

I casi d’uso includono il rilevamento di contenuti falsi e il monitoraggio dei post sui social media per proteggere i dirigenti senior o il marchio aziendale. “Supponiamo che un dipendente riceva un’e-mail che sembra provenire dal CEO della tua azienda, richiedendo informazioni sensibili o autorizzando una transazione finanziaria. Gli strumenti per la sicurezza della disinformazione analizzano il contenuto, i metadati e l’origine delle e-mail alla ricerca di segni di furto d’identità o frode e, se rilevati, disattivano automaticamente la quarantena delle e-mail, avvisano il dipendente e avvisano i responsabili della sicurezza IT”, spiega l’analista Dan Ayoub.

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