Riuscirà il prossimo Parlamento europeo a trovare un accordo sul debito comune?

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Pubblicato il 24 maggio 2024 alle 16:42

Didier Borowski

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Il Parlamento europeo ha recentemente votato a favore delle nuove regole di bilancio. Questi entreranno in vigore dal 1° gennaio 2025. Buone notizie, la spesa per investimenti e le riforme sono incoraggiate, mentre ai governi viene data maggiore responsabilità per la strategia da seguire.

Un’altra buona notizia è che gli europei stanno finalmente prendendo il toro per le corna: il rapporto Noyer raccomanda un approfondimento dell’Unione dei mercati dei capitali. La creazione di prodotti di risparmio a lungo termine attrattivi dal punto di vista fiscale incoraggerebbe le famiglie europee a liberare parte dei loro risparmi (stimati in oltre 35.000 miliardi all’interno dell’UE) per finanziare gli investimenti europei.

Ma questo basterà? Possiamo dubitarne. Il fabbisogno di investimenti per finanziare le transizioni verde e digitale entro il 2030 è stimato a circa 1.000 miliardi di euro all’anno. A ciò si aggiungono le crescenti esigenze di difesa. Tuttavia, i vincoli di bilancio limiteranno gli stati sovraindebitati. E la ben nota inerzia delle famiglie in termini di comportamento di risparmio dovrebbe incoraggiare la cautela riguardo agli importi che possono essere mobilitati. L’architettura di bilancio dovrebbe essere integrata da un nuovo programma di investimenti finanziato a livello dell’UE. Al Parlamento europeo i conservatori sono oggi contrari alla contrazione di un nuovo debito comune. In che misura le elezioni di giugno potranno cambiare la situazione? Ovviamente nessuno lo sa ancora. Ma non è impossibile che partiti di convinzioni molto diverse si accordino per finanziare congiuntamente le esigenze legate alla difesa del continente.

Didier Borowski

Responsabile della ricerca sulle politiche macro, Amundi Investment Institute

Didier Borowski è responsabile della ricerca sulla politica macroeconomica presso l’Amundi Investment Institute. In precedenza, ha ricoperto diversi incarichi: responsabile della strategia Tassi e Scambi, co-responsabile del team di Strategia e Ricerca Economica, responsabile della macroeconomia e più recentemente responsabile delle viste globali. Prima di entrare in Amundi, è stato economista e senior strategist presso Société Générale Asset Management (2000-2009). Didier Borowski ha iniziato la sua carriera presso il Dipartimento di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ha lavorato anche come esperto presso la Commissione Europea. Didier Borowski ha un dottorato in scienze economiche. È stato professore associato all’Università Paris Nord (2007-2011), poi ha insegnato per diversi anni all’Università Paris-Dauphine.

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