Dopo il prezzo di un dispositivo elettronico o di un elettrodomestico, la sua affidabilità e durata rappresentano il secondo criterio più importante per motivare un acquisto, secondo un sondaggio di Équiterre e RECYC-QUÉBEC condotto nell’aprile 2024.
Di fronte a questa constatazione, Équiterre invita il governo del Canada a imporre l’esposizione di un indice di sostenibilità su queste categorie di beni. Martedì ha pubblicato le sue raccomandazioni nel rapporto L’indice di sostenibilità e la sua applicabilità in Canada con lo stesso slancio.
L’obiettivo è offrire più informazioni ai consumatori affinché i loro acquisti diventino “investimenti affidabili”, afferma Amélie Côté, analista di riduzione delle fonti per l’organizzazione ambientalista con sede a Montreal.
Cos’è un indice di sostenibilità?
Attraverso l’implementazione di un tale indice, miriamo soprattutto a informare i consumatori sulla natura più o meno durevole dei beni, che si tratti di un frigorifero, di un orologio GPS o di un televisore.
Équiterre definisce la sostenibilità come segue:
“Capacità di un bene di durare a lungo, di mantenere le sue prestazioni e la sua qualità nel tempo. Ciò presuppone in particolare che il prodotto sia robusto, affidabile e riparabile.”
Nel 2021, la Francia ha reso obbligatoria l’esposizione di tale indicatore su alcuni dispositivi. Nel 2025 intende estendere questa misura anche a televisori e lavatrici.
Da allora, Belgio, Spagna, Regno Unito e Taiwan hanno lavorato per seguire l’esempio.
Come potrebbe essere?
Ogni prodotto avrà il suo punteggio, da 1 a 10 oppure da A a E a seconda della scala adottata. Un codice colore permetterebbe, a colpo d’occhio, di capire il voto assegnato.
E servirebbero dei criteri per stabilirlo.
Sulla base degli esempi esistenti di valutazione della durabilità del prodotto e degli strumenti informativi, l’affidabilità, la riparabilità, la durata e la qualità rimangono le variabili più ricorrenti.
Senza dimenticare la garanzia, il supporto fornito dal produttore nonché la disponibilità di informazioni su manutenzione e riparazione.
Per ridurre qualsiasi forma di sfiducia riguardo al rigore del calcolo alla base dell’indice, Équiterre propone di istituire un processo di monitoraggio indipendente.
“Un simile approccio contribuirà ad aumentare la fiducia nella credibilità dell’indice e consentirà alla popolazione canadese di prendere decisioni di acquisto informate”, affermano le raccomandazioni del rapporto.
Quali sarebbero gli impatti?
In effetti, l’implementazione obbligatoria di uno strumento di valutazione è relativamente recente. Équiterre ammette che è quindi difficile misurare gli effetti sia sui comportamenti d’acquisto che sulle pratiche commerciali.
Tuttavia, sulla base dei risultati del sondaggio, la sostenibilità ha il potenziale per influenzare le decisioni di acquisto del 73% dei 2.183 intervistati.
Il fascino dei prodotti sostenibili risiede nel potenziale risparmio di denaro, tempo e fatica. Il costo di acquisto dei dispositivi viene quindi ammortizzato su un periodo di tempo più lungo, afferma il rapporto.
Da parte dei produttori, l’obbligo di presentare un simile indice potrebbe contribuire a rendere le aziende più propense a migliorare le proprie prestazioni ambientali.
“Gli oggetti dei nostri nonni sono durati decenni. Non ha senso che oggi, con tutti i progressi tecnologici, non siamo in grado di produrre un bene sostenibile”.
— Amélie Côté, analista di riduzione della fonte presso Équiterre
Questo approccio fa parte di un movimento già in corso in Quebec. Nel 2023 la provincia ha adottato il Legge che tutela i consumatori dall’obsolescenza programmata e promuove la durabilità, la riparabilità e la manutenzione dei beni.
Quest’ultimo mira a stringere la vite sulle aziende affinché possano garantire il corretto funzionamento di un dispositivo per un periodo predeterminato e rendere più accessibile la possibilità di ripararlo.
Questo sondaggio web di Équiterre e RECYC-QUÉBEC è stato condotto tra 2.183 canadesi, di cui 1.003 quebecchesi, dal 26 al 28 aprile 2024. Il margine massimo di errore è più o meno 2,1%, 19 volte su 20.
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