Sulla strada per le vacanze, molti automobilisti si fermano nelle aree di sosta autostradali alla ricerca di qualche litro di carburante. E il conto è spesso salato. Spieghiamo perché.
Secondo le osservazioni di BFMTV sull’autostrada A1 tra Parigi e Lille, il litro della SP95 costa 2,06 euro al litro, ovvero un pieno di 23 litri a 48 euro contro 44 euro se questo serbatoio fosse stato riempito in città, una differenza del 9%. Complessivamente il divario tra i prezzi in autostrada e quelli in città raggiunge nuovi massimi: +14 centesimi in media per un litro di SP95.
Spesso gli automobilisti aspettano di essere in autostrada per fare rifornimento, ma attualmente le differenze con le stazioni di servizio della rete nazionale o dipartimentale sono particolarmente significative.
“La gente in autostrada è un po’ più intrappolata e un po’ meno propensa a prendere deviazioni. Come nelle località di mare il caffè costa di più, in autostrada i prezzi sono più cari, è la legge della domanda e dell’offerta”conferma Pierre Auclair, direttore generale di Essence & Co.
Costi operativi elevati
Come abbiamo scritto nel 2022, i distributori spiegano gli alti costi operativi: il prezzo della concessionaria e gli stipendi del personale generalmente presente 24 ore su 24, 7 giorni su 7. I distributori devono anche pagare una royalty alle società di distribuzione, il che aumenta i loro costi.
Bisogna tenere conto anche dei costi logistici inerenti alle imprese presenti sulle aree di servizio autostradali. Le aree di sosta sparse lungo la rete autostradale sono talvolta lontane dai magazzini, il che genera costi di consegna aggiuntivi.
Le aree, infatti, dovranno essere aperte permanentemente, ma anche fornire servizi igienici e docce gratuite per i camionisti. Molti servizi hanno un costo che i commercianti trasferiscono sui prezzi applicati.
