L’imposta sulla sostanza immobiliare apporta sempre di più

L’imposta sulla sostanza immobiliare apporta sempre di più
L’imposta sulla sostanza immobiliare apporta sempre di più
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Secondo i dati della Direzione generale delle finanze pubbliche (DGFIP), nel 2023 sono state assoggettate all’imposta sul patrimonio immobiliare (IFI) quasi 176.000 famiglie, con un aumento del 7,3% rispetto all’anno precedente. Questo aumento del numero dei contribuenti si accompagna a un leggero calo dell’importo medio delle imposte pagate, stimato in circa 11.100 euro, segnando un calo dell’1,1% rispetto al 2022. Questo dato riflette una ridistribuzione all’interno delle fasce di ricchezza, in particolare a causa l’arrivo di nuove famiglie imponibili con un patrimonio generalmente inferiore.

Tipico ritratto della persona soggetta all’IFI

Nel 2023 l’IFI ha generato entrate per lo Stato pari a 1,95 miliardi di euro, registrando un incremento del 6,2%. Questo aumento delle entrate è dovuto principalmente all’aumento del numero dei contribuenti, nonostante la diminuzione dell’importo medio tassato. La soglia fiscale rimane fissata a 1,3 milioni di euro per gli immobili, nonostante il continuo aumento dei prezzi immobiliari che automaticamente porta sempre più famiglie nel ventaglio di questa tassa.

La maggior parte dei contribuenti soggetti all’IFI risiede nella regione parigina, con una notevole concentrazione nella stessa Parigi, seguita dai dipartimenti di Hauts-de-Seine e Yvelines. Inoltre, circa il 4% dei contribuenti delle IFI vive all’estero, il che indica una significativa dispersione geografica della ricchezza immobiliare.

Età media 70 anni

Demograficamente, l’età media dei contribuenti soggetti all’IFI è di 70 anni, e quasi il 70% di loro ha più di 65 anni. Questo dato contrasta con l’età media dei contribuenti soggetti solo all’imposta sul reddito, che è di 53 anni. Le famiglie più giovani, cioè quelle il cui dichiarante principale ha meno di 45 anni, possiedono una ricchezza media più elevata, stimata in 2,7 milioni di euro, rispetto ai 2,45 milioni di euro delle famiglie più anziane.

L’IFI, che ha sostituito l’imposta sul patrimonio (ISF), continua a svolgere un ruolo chiave nella politica fiscale, in particolare nell’attuale contesto della gestione patrimoniale immobiliare. Con l’invecchiamento della popolazione imponibile e la fluttuazione della ricchezza media, l’IFI rimane uno strumento importante per lo Stato, consentendo di mobilitare ingenti risorse finanziarie tentando al tempo stesso di adattare la tassazione a un mercato immobiliare in continua evoluzione.

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