Errore del France Travail a tuo svantaggio. È ciò che scopriranno i pensionati francesi che hanno beneficiato di un pagamento in eccesso che a volte può arrivare fino a 100.000 euro e che dovranno rimborsare. Il mediatore di France Travail (ex Pôle emploi), Jean-Louis Walter, ha riportato questa situazione nel suo recente rapporto annuale: i mediatori regionali hanno ricevuto, dall’inizio del 2023, richieste di mediazione su “somme richieste a disoccupati che raggiungono comunemente decine di migliaia di euro”, “da 5.000 a 100.000 euro e oltre”.
Da dove provengono questi pagamenti in eccesso, che potrebbero estendersi da pochi mesi a diversi anni? Si tratta di indebiti pagamenti dell’Assegno di Assistenza al Ritorno al Lavoro (ARE), concesso ai disoccupati a fine carriera finché non possono beneficiare della pensione completa. Il mantenimento di tale indennità è possibile dai 62 ai 67 anni. Ma possono verificarsi discrepanze tra la data di previsione registrata nel dossier e la data in cui viene raggiunto il tasso pieno, dopo i calcoli della cassa pensione.
Nessuna retroattività nel pagamento delle pensioni
La cassa di assicurazione vecchiaia e i fondi regionali (Carsat) devono poi informare France Travail della data a partire dalla quale cessa il pagamento dell’indennità di disoccupazione per essere sostituita dalla pensione di vecchiaia ad aliquota intera. Informazioni che apparentemente non sono state trasmesse in tempo e hanno comportato il pagamento di pagamenti in eccesso.
“Situazioni tanto più critiche in quanto i fondi pensione non prevedono retroattività nel pagamento delle pensioni”, indica il rapporto del mediatore. I pensionati interessati devono rimborsare questo pagamento in eccesso senza recuperare ciò che avrebbero dovuto ricevere come pensione. Di fronte a questa situazione ridicola, France Travail assicura a Le Parisien che “contatterà ciascun beneficiario per informarlo e sostenerlo nei suoi sforzi”.
Per ottenere la data ufficiale del pensionamento completo è possibile richiedere alle casse pensioni la prova denominata “Disoccupazione compensata: regolarizzazione della carriera”.