una stretta annunciata con la Finanziaria 2025

una stretta annunciata con la Finanziaria 2025
una stretta annunciata con la Finanziaria 2025
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La sanzione ecologica, un sistema fiscale volto a penalizzare i veicoli più inquinanti, sarà inasprita a partire da gennaio 2025. Il governo francese intende così favorire la transizione verso veicoli più rispettosi dell’ambiente, generando al contempo ingenti entrate fiscali.

Una graduale riduzione delle soglie di emissione

Da gennaio 2025, la soglia delle emissioni di CO2 che fa scattare la sanzione ecologica sarà abbassata a 113 grammi per chilometro, rispetto agli attuali 117 g/km. Questa misura rientra in un progetto governativo volto a sostenere la transizione energetica del parco veicoli, con obiettivi pluriennali.

La stretta non si ferma qui: la soglia verrà ulteriormente abbassata nel 2026 a 106 g/km, poi a 99 g/km nel 2027. Questa progressione è pensata per incoraggiare gradualmente gli automobilisti a optare per veicoli meno inquinanti. Questi adeguamenti rappresentano un passo significativo verso la riduzione delle emissioni di CO2 delle autovetture in circolazione in Francia.

Per gli automobilisti ciò significa un aumento diretto del costo di acquisto di molti veicoli. Dal 2025, chi acquista un’auto che emette 113 g/km di CO2 dovrà pagare un’ulteriore sanzione di 50 euro. Questa tassa aumenterà a seconda del livello di emissioni, con importi che arriveranno a diverse migliaia di euro per i veicoli più inquinanti.

Un impatto finanziario notevole

Il rafforzamento della sanzione ecologica avrà un impatto significativo sulle finanze degli automobilisti, ma anche su quelle dello Stato. Il governo prevede un aumento delle entrate fiscali, con previsioni di 2,21 miliardi di euro a partire dal 2025, rispetto ai 630 milioni attuali. Nel 2027 questa cifra potrebbe salire a 4,44 miliardi di euro.

Un’altra misura aggiuntiva riguarda la penalità sul peso del veicolo, che si applica ai modelli più pesanti. Attualmente fissata da 1.600 kg, questa soglia sarà abbassata a 1.500 kg nel 2026. L’obiettivo è prendere di mira i veicoli più grandi, spesso ad alto consumo di carburante, per incoraggiarli a ridurre la loro impronta ambientale.

Questi aumenti delle tasse sono visti come un modo per scoraggiare l’acquisto di veicoli che emettono elevate quantità di CO2, incoraggiando al tempo stesso i consumatori a rivolgersi a soluzioni più ecologiche, come le auto elettriche o ibride. Tuttavia, per gran parte degli automobilisti ciò rappresenterà un notevole onere finanziario aggiuntivo.

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