Ritornando alla carica come ha appena fatto con un’offerta migliorata per l’acquisizione della catena mondiale di minimarket 7-Eleven, Alimentation Couche-Tard sembra determinata a concludere un’operazione che le permetterà di raddoppiare le sue dimensioni in quella che potrebbe diventare la più grande acquisizione mai effettuata da una società canadese.
Pubblicato alle 19:40
Couche-Tard ha adottato ancora una volta la strategia più volte adottata in passato e che le è sempre risultata vincente, decidendo di raddoppiare e questa volta moltiplicare per cinque il numero dei suoi punti vendita in nuovi mercati, tra cui principalmente quello del Giappone.
Ancora una volta, l’ostinazione di Couche-Tard nel voler portare a termine una transazione a tutti i costi potrebbe rivelarsi vantaggiosa.
L’offerta rafforzata di Couche-Tard per l’acquisizione della catena giapponese è stata aumentata a 47 miliardi di dollari, in aumento di 7 miliardi rispetto all’offerta iniziale avanzata tre settimane fa. La sola rilancio concordata da Couche-Tard supera in valore la più grande transazione mai effettuata dal gruppo, pari a 4,4 miliardi di dollari USA per l’acquisto di CST Brands nel 2016.
Le più grandi transazioni effettuate da aziende canadesi restano molto indietro in termini di costi di acquisizione, pensiamo all’acquisizione della società di telecomunicazioni Shaw da parte di Rogers, nel 2023, al prezzo di 28 miliardi, a quella di Shoppers Drug Mart da parte di Loblaw nel 2014 che si è concluso con un prezzo di 12,4 miliardi di canadesi.
La megatransazione pianificata da Couche-Tard potrebbe diventare non solo la più grande acquisizione mai realizzata da una società canadese, ma anche la più grande acquisizione di una società giapponese mai effettuata da una società straniera.
La posta in gioco è quindi enorme e il conglomerato Seven & i, che gestisce gli 86.000 negozi del gruppo in tutto il mondo, non intende evidentemente rendere la vita più facile a Couche-Tard.
Giovedì il gruppo giapponese ha annunciato l’intenzione di vendere alcuni attivi, tra cui supermercati, catene di negozi di articoli per l’infanzia, ecc. e di ristrutturare le proprie attività concentrandosi ormai sulla gestione e il funzionamento della propria rete di minimarket nel mondo.
Insomma, il conglomerato Seven & i, la cui recente performance finanziaria è stata deludente con una redditività scesa del 25%, ha deciso di tornare ad essere un efficiente operatore locale di vendita al dettaglio, come è sempre stato il gruppo Couche-Tard.
Grosso calibro
Ma la proposta di Couche-Tard rimane una transazione di grandi dimensioni mentre, ancora una volta, il gruppo di Montreal vuole utilizzare la sua attuale rete come leva per finanziare l’intera operazione 7-Eleven.
Un’operazione che potrebbe essere visibilmente conclusa ad un costo inferiore ai 47 miliardi di dollari proposti da Couche-Tard se si tiene conto delle numerose cessioni di asset che potrebbero verificarsi nei prossimi mesi da parte di Seven & i.
Questa non è la prima volta che Couche-Tard cerca di aumentare significativamente le sue dimensioni. Il gruppo di minimarket ha sempre effettuato acquisizioni di gruppi di dimensioni equivalenti o più grandi del proprio, che gli hanno permesso di raddoppiare il volume in più occasioni.
Dopo aver tentato senza successo di acquisire la catena di 500 minimarket del gruppo Silcorp in Ontario e nell’ovest del paese nel 1996, il gruppo ha ripiegato nel 1997 sull’acquisizione di 295 negozi da C-Corp (Provincia Evening and Winks in Ontario). . All’improvviso, Couche-Tard triplicò le sue dimensioni ed entrò nel mercato canadese.
Per sfuggire all’OPA lanciata da Couche-Tard nel 1996, il gruppo Silcorp ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto sul gruppo Beckers che gestiva una latteria e una catena di 500 minimarket in Ontario.
Couche-Tard ha aspettato la conclusione dell’operazione per orchestrare nel 1999 un’altra acquisizione, questa volta amichevole, al prezzo di 220 milioni per mettere le mani sui 980 minimarket di Silcorp in Canada, cosa che le ha permesso ancora una volta di raddoppiare le sue dimensioni e diventare il leader del mercato canadese.
Couche-Tard ha quindi dimostrato in numerose occasioni di saper essere paziente e perfino testardo quando è convinto della correttezza del suo approccio e del potenziale dei suoi risultati.
L’offerta pubblica di acquisto che la società ha appena lanciato per acquisire Seven & i rientra quindi in una strategia utilizzata più volte dal gruppo del Quebec.
Bisognerà ora vedere se il consorzio giapponese aprirà i giochi e accetterà di avviare un dialogo con Couche-Tard o se preferirà completare il suo approccio che prevede una ristrutturazione, i cui dettagli dovranno essere presentati al prossimo assemblea annuale degli azionisti del gruppo nel maggio 2025.