nonostante l’aumento dei prezzi, le vendite continuano a crescere

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Coca-Cola, il famoso marchio di bibite gassate, ha pubblicato i risultati del primo trimestre 2024: nonostante l’inflazione e il rialzo delle materie prime, sono migliori del previsto. L’iconico marchio è ben ancorato nelle case francesi.

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Pubblicato il 05/01/2024 09:25

Tempo di lettura: 3 minuti

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Fabbrica della Coca Cola a Bierne, a sud di Dunkerque, nel nord della Francia, 26 gennaio 2023. (SAMEER AL-DOUMY/AFP)

Anche in tempi di crisi, la famosa bibita, inventata da un farmacista di Atlanta, negli Stati Uniti, nel 1886, si vende molto bene. Nel 1° trimestre il fatturato dell’azienda americana è aumentato del 3% a livello mondiale. Coca-Cola ha rivisto al rialzo le previsioni di vendita all’8-9% rispetto al 6-7% inizialmente previsto.

Tuttavia, con l’inflazione, la Coca-Cola dovette aumentare i prezzi. L’azienda spiega che era necessario compensare l’aumento del prezzo dello zucchero, della plastica e anche dei salari. In Francia, il gruppo ha aumentato i prezzi del 3-4%, ma questo aumento si è riflesso in modo diverso a seconda dei prodotti. Coca-Cola ha in realtà diversi marchi nella sua gamma, come Sprite, Fanta o Minute Maid.

L’aumento non ha avuto alcun impatto sui volumi. Oggi, Coca Cola stima che 8 famiglie francesi su 10 consumino i suoi prodotti! Anche se sono accusati di promuovere l’obesità, il gruppo si difende, sostenendo “consumo responsabile” e offrendo sempre più bevande senza zucchero.

Nel complesso, possiamo essere lieti che il 95% dei prodotti commercializzati da Coca-Cola in Francia siano fabbricati in Francia. Lì il gruppo possiede cinque stabilimenti: a Dunkerque, Marsiglia, Tolosa e due vicino a Parigi. Anche la più antica delle sue fabbriche francesi, a Clamart nell’Hauts-de-Seine, dovrà chiudere nel 2025. Situata in città, non può più espandersi e ci sono fastidi per i residenti. Coca-Cola prevede quindi di riunire tutte le sue linee di produzione dell’Ile-de-France nel sito di Grigny, nell’Essonne.

C’è invece da rattristarsi quando apprendiamo che l’azienda è all’origine di un rifiuto su dieci presente in natura, secondo uno studio internazionale pubblicato su Sciences Advances. Con le sue bottiglie di plastica che restano nell’ambiente per anni, il marchio è uno dei più inquinatori del pianeta e per questo si ritrova nel mirino delle associazioni. Ad esempio, la prossima settimana, l’8 maggio a Marsiglia, la ONG “Clean my Calanques” ha già avvertito: poiché la Coca Cola è partner ufficiale dei Giochi Olimpici, non si tratterà di portare la fiamma olimpica.

Il marchio afferma che utilizza sempre più materiali riciclabili e sta anche conducendo una campagna per la restituzione dei depositi. Come in Germania o Norvegia, dove, grazie agli incentivi finanziari, il 95% delle bottiglie viene riciclato. In Francia siamo appena al 60% di riciclaggio.

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