accordo preliminare del FMI per l’esborso di 360 milioni di dollari

accordo preliminare del FMI per l’esborso di 360 milioni di dollari
accordo preliminare del FMI per l’esborso di 360 milioni di dollari
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(Agenzia Ecofin) – Il Fmi afferma che il Ghana ha ottenuto buoni risultati rispetto agli obiettivi quantitativi di fine giugno 2024.

Il Fondo monetario internazionale (FMI) ha annunciato, in un comunicato diffuso venerdì 4 ottobre 2024, di aver raggiunto un accordo con le autorità ghanesi sulle politiche economiche e le riforme necessarie per la terza revisione del suo programma triennale, sostenuto dall’Extended Credit Facility (ECF). Questa revisione, una volta approvata dalla direzione e dal consiglio di amministrazione del FMI, darà al Ghana accesso a circa 360 milioni di dollari.

Questo finanziamento porterà il sostegno finanziario totale dell’istituto ai sensi dell’accordo, da maggio 2023, a circa 1,9 miliardi di dollari. Secondo i funzionari del Fondo, i risultati ottenuti nell’ambito del programma sono stati generalmente soddisfacenti. “ Tutti gli obiettivi quantitativi fissati alla fine di giugno 2024 sono stati raggiunti e le principali riforme strutturali hanno continuato a progredire, nonostante i ritardi in alcuni settori. Gli sforzi politici e di riforma delle autorità nell’ambito del programma hanno continuato a produrre risultati incoraggianti », ha dichiarato il signor Stéphane Roudet (foto), capomissione per il Ghana.

Questo annuncio arriva mentre il Paese aveva compiuto progressi significativi nella ristrutturazione del debito pubblico, avendo recentemente ristrutturato il debito interno e avviato i negoziati per gestire gli Eurobond. Secondo il governo, l’accordo con gli obbligazionisti internazionali ha già consentito al paese di ridurre del 37% il suo debito nei confronti dei creditori privati.

Ricordiamo che il Ghana è in default su gran parte del suo debito estero dal 2022, a causa delle difficoltà economiche. Una situazione che ha spinto le autorità ad adottare importanti riforme per ottimizzare la spesa statale.

Con l’avvicinarsi delle elezioni di dicembre, le questioni relative all’aumento del costo della vita e al finanziamento dell’economia dovrebbero monopolizzare in particolare i dibattiti tra i candidati. Secondo i dati dell’Agenzia di Statistica, il tasso annuo di inflazione ha ripreso a salire dopo 5 mesi di rallentamento, raggiungendo il 21,5% a settembre rispetto al 20,4% di agosto.

Nel medio termine, tuttavia, le prospettive di crescita del Paese restano positive con un aumento del Pil previsto per quest’anno, secondo il Fondo monetario internazionale, al 4,4% nel 2025.

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