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nonostante il sovrapprezzo, i veicoli elettrici cinesi rimarrebbero “più economici” rispetto ai modelli europei

nonostante il sovrapprezzo, i veicoli elettrici cinesi rimarrebbero “più economici” rispetto ai modelli europei
nonostante il sovrapprezzo, i veicoli elettrici cinesi rimarrebbero “più economici” rispetto ai modelli europei
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La misura messa in atto dall’Unione Europea non sarà sufficiente a promuovere sufficientemente le auto prodotte nel Vecchio Continente, afferma il presidente della Federazione francese delle associazioni degli utilizzatori di veicoli elettrici.

Insufficiente. Nonostante la sovrattassa messa in atto dall’Unione Europea, i veicoli elettrici cinesi dovrebbero restare “più economico” rispetto ai modelli europei. Secondo Pascal Hureau, presidente della Federazione francese delle associazioni degli utenti di veicoli elettrici, intervistato sabato a Franceinfo, si tratta solo di un “mezze misure”non consentendo di colmare il divario competitivo tra i costruttori del Vecchio Continente e quelli asiatici.

Per due modelli equivalenti, l’auto elettrica cinese è attualmente “Dal 20% al 40% più economico rispetto ai nostri modelli europei”sostiene per denunciare una decisione che non basta «aggressivo»per quanto riguarda quelli presi da “India o Stati Uniti” che impongono un sovrapprezzo del 100% sulle automobili prodotte in Cina. La misura della Commissione non consentirebbe quindi di raggiungere l’obiettivo iniziale, “difendere l’industria automobilistica europea” e i suoi 14 milioni di posti di lavoro.

Mentre alcuni marchi vedranno i loro veicoli maggiorati fino al 35%, altri lo faranno molto meno. “A seconda delle loro risposte all’indagine della Commissione, e soprattutto dell’importo degli aiuti ricevuti dallo Stato cinese, l’Unione europea impone loro una tassa completamente diversa”dettagli Pascal Hureau. Pertanto, da fine ottobre le auto Tesla subiranno un sovrapprezzo solo fino al 7,8% , quelli di BYD al 17% e quelli di Geely al 18,8%. “Questi brand potranno avere una strategia più aggressiva” sul mercato europeo, mentre chi non vorrà collaborare verrà tassato al 35% e quindi non potrà permetterselo.

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Questi aumenti non dovrebbero, secondo l’esperto, rallentare eccessivamente la transizione all’elettrico “il criterio principale resta il prezzo”. Resta quindi l’obiettivo di vendere nuove auto elettriche al 100% entro il 2035 “sostenibile”, “perché l’Ue resiste, perché i produttori hanno fatto così tanti investimenti che non torneranno indietro”. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo ambizioso, Pascal Hureau esorta i produttori a lavorare “modelli più piccoli ed economici” e far emergere “il mercato dell’usato”. Quest’anno, secondo l’esperto, sono stati venduti più di 120.000 veicoli elettrici usati.

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