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Berlino e Volkswagen puntano contro l’Unione Europea

Berlino e Volkswagen puntano contro l’Unione Europea
Berlino e Volkswagen puntano contro l’Unione Europea
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I paesi membri dell’Unione Europea hanno confermato con il voto di venerdì l’imposizione di dazi doganali sulle auto elettriche importate dalla Cina, nonostante l’opposizione dei tedeschi che temono una guerra commerciale con Pechino.

Il ministro delle Finanze tedesco ha esortato la Commissione europea a evitare di innescare una “guerra commerciale” con Pechino dopo che i paesi membri dell’UE hanno dato il via libera venerdì per imporre tariffe sulle auto elettriche importate dalla Cina.

La Commissione “non deve scatenare una guerra commerciale” nonostante questo voto, ha scritto su X il ministro liberale Christian Lindner, chiedendo “una soluzione negoziata” con Pechino, mentre la Germania ha votato contro questa proposta di sovrattassa.

Un “cattivo approccio” secondo Volkswagen

Le ammiraglie automobilistiche del paese, BMW, Mercedes e Volkswagen, fortemente radicate nel mercato più grande del mondo, temono di pagarne il prezzo. Il via libera della Commissione rappresenta “l’approccio sbagliato” per migliorare la “competitività dell’industria automobilistica europea”, secondo Volkswagen, il principale gruppo automobilistico europeo.

Il produttore tedesco ha invitato la Commissione europea e il governo cinese a “continuare in modo costruttivo i negoziati in corso in vista di una soluzione politica”, si legge in una nota.

“Il voto di oggi è un segnale fatale per l’industria automobilistica europea”, ha denunciato in un comunicato separato la concorrente BMW, chiedendo una risoluzione “rapida” tra la Commissione e la Cina per evitare “un conflitto commerciale dal quale nessuno ha da guadagnare”.

Pressioni da parte dei produttori tedeschi

La Commissione Europea ha ora mano libera per aggiungere all’imposta del 10% già in vigore una sovrattassa fino al 35% sui veicoli a batteria di fabbricazione cinese. Questi dazi compensativi dovrebbero entrare in vigore alla fine di ottobre.

Oltre alla Germania, anche Slovacchia, Slovenia e Malta si sono espressi “contro” questa sovrattassa, senza riuscire a raccogliere la maggioranza necessaria per ribaltare la decisione dei Ventisette, secondo i risultati trasmessi dai diplomatici europei.

La coalizione tedesca attorno ai socialdemocratici di Olaf Scholz ha esitato fino all’ultimo momento, i verdi volevano un voto favorevole o un’astensione, mentre i liberali di Christian Lindner hanno sostenuto fin dall’inizio il voto contrario.

Alla fine la cancelliera tedesca ha deciso, stabilendo che Berlino si sarebbe opposta alla proposta, sotto la pressione soprattutto delle case automobilistiche tedesche che temono ritorsioni da parte della Cina, il loro mercato principale dove realizzano circa un terzo delle loro vendite.

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