una fusione da 185 miliardi di dollari in vista

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(Agenzia Ecofin) – Con le sue controllate Amplats e Kumba Iron Ore, Anglo American gestisce miniere di metalli del gruppo del platino e di minerale di ferro nell’Africa meridionale. Negli ultimi anni l’azienda ha dovuto affrontare sfide operative a causa di problemi logistici ed energetici in Sud Africa.

Il colosso minerario anglo-australiano BHP ha inviato un’offerta di acquisizione al gruppo minerario britannico Anglo American. È l’annuncio fatto giovedì 25 aprile dalla società madre del gruppo De Beers, precisando che l’offerta di BHP è subordinata alla vendita delle miniere di metalli del gruppo del platino e delle miniere di ferro controllate da Anglo American nell’Africa meridionale.

Dopo aver venduto le sue attività nel carbone sudafricano nel 2021, Anglo American mantiene le quote di maggioranza delle società Anglo American Platinum (Amplats) e Kumba Iron Ore. Quest’ultima è attiva nella produzione di minerale di ferro in Sud Africa e Amplats è presente nella nazione arcobaleno, oltre che in Zimbabwe. Da diversi anni Anglo American incontra difficoltà con le sue due filiali, in particolare a causa delle sfide logistiche ed energetiche in Sud Africa, che potrebbero giustificare la condizione imposta da BHP.

Mentre il consiglio di amministrazione di Anglo American afferma che sta prendendo in considerazione questa proposta di acquisizione di BHP, un accordo tra i due giganti sarebbe probabilmente la più grande transazione di M&A completata finora nel 2024. Con una capitalizzazione di mercato di oltre 36 miliardi di dollari per Anglo e più che quadruplicata (149 miliardi di dollari) per BHP, la fusione supererebbe effettivamente l’acquisizione di Discover Financial Services da parte di Capital One Financial Corp. per più di 35 miliardi di dollari.

A parte i metalli del gruppo del platino e il minerale di ferro, ricordiamo che Anglo American ha una partecipazione dell’85% nel principale produttore mondiale di diamanti, De Beers, che gestisce diverse miniere in Botswana, Sud Africa e Namibia. Ma sono soprattutto le miniere di rame dell’azienda in America Latina a giustificare l’interesse di BHP, perché la crescita della domanda globale di rame in un contesto di offerta limitata ha suscitato l’appetito di numerosi investitori minerari negli ultimi anni.

Emiliano Tossou

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