La Thames Water vede aggravarsi la crisi dei finanziamenti

La Thames Water vede aggravarsi la crisi dei finanziamenti
Descriptive text here
-

Il più grande distributore d’acqua del Regno Unito, Thames Water, ha annunciato giovedì di non aver ricevuto l’investimento di 500 milioni di sterline su cui contava, aggravando la crisi finanziaria del gruppo pieno di debiti. Thames Water spiega in un comunicato stampa che in luglio “i suoi azionisti avevano concordato di fornirle 750 milioni di sterline di nuovo capitale (…), di cui la prima tranche di 500 milioni di sterline era stata anticipata entro il 31 marzo” . “Questo finanziamento era subordinato al soddisfacimento di determinate condizioni, compresa la preparazione di un piano» recupero compreso “obiettivi di miglioramento del servizio al consumatore e di tutela dell’ambiente», tra gli altri, precisa il comunicato stampa.

Ma le richieste avanzate dall’ente regolatore del settore Ofwat sul piano di attività del gruppo lo rendono”non investibile“, secondo Thames Water. “Le condizioni decise a luglio non sono state rispettate e i primi 500 milioni di sterline previsti non saranno versati dagli azionisti entro il 31 marzo», continua il gruppo. La Thames Water afferma di essere in trattative con Ofwat e nel frattempo sottolinea di disporre di liquidità per 2,4 miliardi di sterline in liquidità e breakage facility.

Leggi ancheInquinamento: il più grande distributore d’acqua della Gran Bretagna condannato a pagare 3,3 milioni di sterline

Un debito di quasi 15 miliardi di sterline

La situazione precaria del gruppo di gestione dell’acqua nella regione di Londra e le dimissioni a giugno del suo capo Sarah Bentley, sostituita da Chris Weston a dicembre, avevano preoccupato anche Downing Street, alimentando le speculazioni sulla necessità di un piano di salvataggio pubblico. Chris Weston, citato nel comunicato stampa, ha voluto rassicurare gli utenti giovedì che “tutto continua come al solito“per i clienti.

La più grande compagnia idrica del Regno Unito, che serve 15 milioni di clienti a Londra e nella valle del Tamigi, ha un debito di quasi 15 miliardi di sterline (circa 17,5 miliardi di euro). A dicembre, Thames Water ha pubblicato un utile netto in calo del 57% per il primo semestre scaglionato terminato a fine settembre. Il settore è sotto accusa da diversi anni per lo scarico di notevoli quantità di acque reflue nei fiumi e in mare, in particolare a causa della mancanza di investimenti nella rete fognaria che risale all’epoca vittoriana (fine XIX secolo).

Lo scorso anno gli scarichi di liquami nei corsi d’acqua britannici sono aumentati notevolmente, scatenando una nuova ondata di critiche da parte degli attivisti ambientali. Il settore si è impegnato in ottobre a investire 96 miliardi di sterline (più di 110 miliardi di euro) entro il 2030 per ammodernare le infrastrutture, al prezzo di un aumento delle bollette dell’acqua per le famiglie.

-

PREV L’Africa del futuro: la rivoluzione AI, quantistica e IoT è al via!
NEXT Tesla, i risultati contrastanti del settore