È stato uno dei momenti salienti dello spettacolo alla cerimonia di chiusura dei Giochi Paralimpici di Parigi 2024. Jean-Michel Jarre, uno dei 24 artisti elettronici che si sono esibiti allo Stade de France domenica 8 settembre, ha fatto la sua seconda apparizione sul palco suonando l'arpa laser, uno strumento impressionante che ha reso il suo emblema.
Il sistema è senza dubbio complesso, ma il concetto è semplice: lo strumento emette raggi laser, e ognuno di questi raggi corrisponde a un suono. Quando Jean-Michel Jarre blocca uno dei raggi con la mano, si sente il suono corrispondente; viaggiando attraverso i raggi come i tasti di un pianoforte, il musicista può così suonare interi brani.
La prima volta che Jean-Michel Jarre ha utilizzato questo famoso strumento è stato durante un concerto in Cina divenuto leggendario nel 1981. Da allora, l'ambasciatore del French Touch lo ha suonato di nuovo in numerose occasioni. Indossando sempre i guanti:
“Puoi accendere una sigaretta se ci stai sopra per 30 secondi. Quindi è meglio indossare i guanti”, ha detto a RTL nel dicembre 2023.
“Si può avere un suono più o meno acuto o più o meno chiaro a seconda dell'altezza (a cui si blocca un raggio)”, ha anche spiegato. “È un vero strumento che ho sviluppato e che ho continuato a usare”.
Inventato da un francese
Sviluppato, utilizzato… ma non inventato. L'uomo dietro questo strumento che sembra uscito da un film di fantascienza è il francese Bernard Szajner, un artista visivo specializzato in luce. Lo sviluppò nei primi anni '80, chiamandolo siringa, come riportato da Télérama nel 2014.
“Ho dovuto trovare uno strumento che mi andasse bene, anche se non so suonare niente. In realtà è stato un approccio pigro”, ha detto alla rivista.
Questo nuovo strumento affascina molti, a partire dal produttore di Jean-Michel Jarre, Francis Dreyfus. E molto rapidamente l'arpa laser diventa, nell'immaginario collettivo, lo strumento dell'artista elettro.
Caduta nel pubblico dominio, l'arpa laser è stata poi sviluppata da diverse aziende, che hanno elaborato modelli sempre più efficienti. E pur rimanendo inseparabile da Jean-Michel Jarre, è diventata (un po') più democratica; è utilizzata in modo particolare dall'artista Time Composer.
Articolo originale pubblicato su RMC Sport
