RITRATTO – Classificando i cartelli messicani tra le organizzazioni terroristiche, Donald Trump si schiera con la lotta di questo veterano, eletto dal Texas, che chiede una maggiore cooperazione diplomatica, ma anche una dimostrazione della potenza americana come mezzo di deterrenza.
Dan Crenshaw voleva una “guerra del Congresso” contro i cartelli della droga. Lunedì scorso Donald Trump ha esaudito il desiderio del rappresentante del Texas, eletto nel 2e distretto a nord di Houston. Di ritorno nello Studio Ovale, seduto davanti alla pila di decreti presidenziali che si era impegnato a firmare al momento del suo insediamento, il 47esimo Presidente degli Stati Uniti alza lo sguardo quando un giornalista gli chiede: « Potrebbe ordinare lo spiegamento di forze speciali in Messico? ? » Con il sorriso sulle labbra risponde: « Sono già accadute cose più strane. » E a firmare il famoso decreto che inserisce i suddetti cartelli della droga nella lista delle “organizzazioni terroristiche straniere e terroristi internazionali appositamente designati” (FTO). Il cartello di Sinaloa, il cartello di New Generation Jalisco e il cartello del Golfo si ritroveranno presto nella stessa lista di Hamas, Daesh, Hezbollah…
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