tutto quello che c’è da sapere sulla nuova serie M6 in onda dal 22 gennaio 2025

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La sinossi della serie

Questa ambiziosa produzione vanta un cast rinomato, tra cui Melanie Lynskey, candidata all’Emmy Award, e Harvey Keitel, candidato all’Oscar. Al loro fianco brillano Jonah Hauer-King, Anna Próchniak e Jonas Nay. La colonna sonora, dei leggendari Hans Zimmer e Kara Talve, promette di amplificare l’intensità emotiva della serie.

La trama, ispirata a fatti realmente accaduti, ripercorre lo straordinario viaggio di Lale e Gita Sokolov, ebrei sopravvissuti alla Shoah. Nel 1942 Lale, interpretato da Jonah Hauer-King, fu deportato ad Auschwitz-Birkenau dove divenne, suo malgrado, uno dei tatuatori del campo. Il suo incontro casuale con Gita (Anna Próchniak), mentre le incide il sinistro numero sul braccio, scatena un’immediata e reciproca passione.

Sotto l’occhio vigile e minaccioso di Baretzki, un ufficiale delle SS interpretato da Jonas Nay, la coppia lotta per la reciproca sopravvivenza, intessendo una storia d’amore tanto improbabile quanto potente nell’inferno del campo di concentramento.

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I personaggi e gli attori della serie

Jonah Hauer-King (il giovane Lale Sokolov)

Jonah Hauer-King interpreta il giovane Lale Sokolov, un uomo la cui resilienza e ingegnosità vengono messe a dura prova nell’inferno di Auschwitz. Hauer-King descrive delicatamente la lotta interiore di Lale, diviso tra il suo istinto di sopravvivenza e il suo desiderio di aiutare gli altri. Il suo incontro con Gita diventa il faro che orienta la sua esistenza nel buio del campo.

Harvey Keitel (vedi il vecchio Sokolov)

Il leggendario Harvey Keitel interpreta l’anziano Lale Sokolov, offrendo una toccante interpretazione di un uomo che affronta il suo passato. Keitel incarna sottilmente la complessità di un sopravvissuto che porta il peso della colpa e della vergogna, pur mantenendo un’incrollabile scintilla di speranza.

Melanie Lynskey (Heather Morris)

La candidata all’Emmy Melanie Lynskey riporta in vita Heather Morris, la scrittrice alle prime armi che raccoglie la testimonianza di Lale. Lynskey cattura perfettamente il mix di pragmatismo e meraviglia di Heather, così come la sua trasformazione attraverso questa storia straordinaria.

Anna Prochniak (Gita Furman)

Anna Próchniak interpreta Gita Furman con toccante sensibilità. Incarna una donna che, nonostante gli orrori vissuti, conserva la sua capacità di amare e sperare. Próchniak trasmette in modo appropriato la forza silenziosa di Gita e il suo ruolo cruciale nella sopravvivenza e nella speranza di Lale.

Jonas Nay (Stefan Baretzki)

Jonas Nay accetta la complessa sfida di interpretare Stefan Baretzki, una tormentata guardia delle SS. La sua performance ricca di sfumature rivela un personaggio ambivalente, sia carnefice crudele che essere umano in cerca di redenzione, illustrando la complessità delle relazioni in questo ambiente ostile.

Una serie basata su eventi reali

L’affascinante storia dietro “Il tatuatore di Auschwitz” inizia nel dicembre 2003, quando Heather Morris incontra Lale Sokolov, allora 87enne. Ciò che inizia come una semplice intervista si trasforma in una profonda collaborazione triennale, scandita da caffè condivisi, gite e incontri con altri sopravvissuti. Col tempo si instaura un rapporto di fiducia che permette a Lale di aprirsi sui suoi traumi e sulla sua straordinaria storia d’amore con Gita, nata nell’inferno di Auschwitz. Quando Lale morì nel 2006, Heather gli fece la solenne promessa di perpetuare la sua storia.

Questa promessa si è concretizzata nel 2017 con la pubblicazione del libro di Heather Morris, diventato rapidamente un bestseller internazionale con oltre 14 milioni di copie vendute. Il clamoroso successo dell’opera apre la strada all’adattamento in una serie televisiva, progetto che rispecchia particolarmente le aspirazioni iniziali dell’autore.

Dall’inchiostro allo schermo: la genesi di un toccante adattamento

Nel 2018, Claire Mundell, pluripremiata produttrice esecutiva e direttrice creativa di Synchronicity Films, ha scoperto “Il tatuatore di Auschwitz”. Immediatamente affascinata, ha visto l’urgenza di portare questa storia vera sullo schermo, non solo per onorare la memoria di Lale e Gita, ma anche per sensibilizzare il pubblico globale sull’orrore dell’Olocausto.

Insieme a Jacquelin Perske, sceneggiatrice principale, affrontano la sfida di bilanciare fedeltà storica e narrazione accattivante. La regista israeliana Tali Shalom-Ezer, riconosciuta per il suo approccio sensibile, viene scelta per dirigere questo delicato progetto. Lavora a stretto contatto con i sopravvissuti, gli storici e il team di produzione per garantire una rappresentazione autentica e rispettosa della realtà dei campi.

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