“Tuo padre non ha detto troupe… ha detto famiglia!” Così Babeth (Charlotte de Turckheim, geniale!) si rivolge a suo figlio Gaspard nel primo episodio della miniserie. Questa è Parigi! Con un numero di spettatori che non supera più il 45%, il cabaret Le Tout-Paris e la sua rivista che odora di naftalina, le sue ballerine in topless, il suo lanciatore di coltelli e il suo lama ammaestrato non sono più molto popolari.
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Un po’ smarrito, Gaspard Berthille, interpretato da a Alex Lutz apparentemente mite e sognante, si prepara a vendere lo stabilimento a un investitore che progetta di aprirvi un supermercato. Una vendita che ha tenuto segreta ai suoi dipendenti, mentre si prepara a trasferirsi in Normandia con la moglie Prune (Anne Marivin), ex banchiere, e la coppia progetta di reinventare la propria vita creando una guest house. Ma ecco, come si fa a fare tabula rasa del passato quando i ricordi dell’infanzia ti riportano costantemente a questo luogo che ti ha fatto sognare, a queste persone, a questo universo così speciale? Forse Gaspard ha una scelta, forse anche Le Tout-Paris può reinventarsi?
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L’idea iniziale per questa serie è venuta da un ballerino del Crazy Horse, Marina Difossemorta nel 2020. Il suo nome d’arte al Crazy, dal 1981 al 1989, era Rita Xenon. Un giorno, mentre la prima stagione di Dieci per cento nel dietro le quinte del mondo degli agenti degli attori è trasmesso su France 2, suggerisce a Dominique Besnehard, ex agente lui stesso, attore e co-creatore della serie, di fare qualcosa di equivalente sul suo…
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