Nell’estate del 1964 sul tetto del massiccio del Pilat ebbe luogo un intrigante balletto aereo. Alla Crêt de l’Œillon, dove i lavori si svolgono da un anno in condizioni talvolta disastrose, un elicottero Alouette III della compagnia Héli-Union è atterrato a 200 metri dalla staffetta televisiva del Pilat. Dovrà compiere un passo decisivo nei lavori volti ad ospitare gli impianti del secondo canale televisivo.
Il nostro giornalista Étienne Massardier racconta nel dettaglio, in La Tribuna – Progresso di giovedì 18 giugno 1964, la missione affidata all’equipaggio di questo elicottero. Si tratta di “installare, a sessantacinque metri di altezza, sul cilindro che già ospita le antenne del primo canale televisivo, una piattaforma quadrata di 3,50 metri di lato e del peso di circa 400 chili. Non appena questa piattaforma metallica sarà installata, una gru alta 14 metri verrà sigillata pezzo per pezzo. Dopodiché non resterà che costruire un secondo cilindro destinato a proteggere l’antenna del secondo canale.
Sul tetto del Pilat il vento fa il guastafeste
Sulla carta l’operazione potrebbe sembrare abbastanza semplice. Ma sul campo la questione è completamente diversa. Come è avvenuto fin dall’inizio di questo progetto, il tempo capriccioso gioca brutti scherzi ai tecnici: “l’installazione della piattaforma è estremamente pericolosa e deve essere eseguita con una precisione sorprendente” scrive il nostro giornalista. Quel giorno, però, il vento soffiava a più di 40 km/h sul tetto del Pilat, quando, per la precisione, con un vento superiore a 15 km/h non è stato possibile effettuare il sollevamento dell’elicottero.
“Durante l’operazione di regolazione della posizione non siamo riusciti ad evitare variazioni di circa due metri. È troppo, troppo, e voler rischiare a tutti i costi un’impresa così folle porterebbe sicuramente al disastro”, spiega il signor Smith, capo pilota dell’Alouette III.
Meno di nove minuti per far cadere la piattaforma in cima alla staffetta
Finalmente, giovedì 18 giugno 1964, il tempo migliorò. “Intorno alle 6,45 ci fu una tregua. Le due bandiere testimone, fissate sulle antenne del primo canale, crollarono improvvisamente. È bastato questo per dare il via libera al decollo dell’Alouette III: nove minuti dopo, la piattaforma è stata liberata in cima alla staffetta della Crêt de l’Œillon. Missione compiuta.
Nel settembre 1964 apparve il secondo canale
Non restava che effettuare i collegamenti per mettere in servizio il trasmettitore. A metà settembre 1964, i telespettatori collegati alla staffetta della Crêt de l’Œillon scoprirono finalmente, sul loro schermo, le immagini del secondo canale televisivo con la telenovela Di fronte al pericolo o lo spettacolo Consigli utili e inutili.
La stessa operazione effettuata in cima al Puy-de-Dôme
Dieci giorni dopo Pilat, i funamboli del cielo ripetono la stessa impresa in cima al Puy-de-Dôme dove la staffetta televisiva deve essere sollevata di 17 metri. L’elicottero Alouette III, che sembra ridicolmente piccolo davanti alla staffetta e ai suoi 80 metri di altezza, colloca anche qui la nuova piattaforma da 400 chili in cima al trasmettitore. Questa volta le installazioni trasmetteranno non solo il secondo canale televisivo, ma anche programmi regionali per i telespettatori del Puydôme.