Fusione dell’emittente pubblica: nuovi guasti alle antenne venerdì – 24.05.2024 alle 09:11

Fusione dell’emittente pubblica: nuovi guasti alle antenne venerdì – 24.05.2024 alle 09:11
Fusione dell’emittente pubblica: nuovi guasti alle antenne venerdì – 24.05.2024 alle 09:11
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La casa della radio, sede di Radio France, 3 febbraio 2023 a Parigi (AFP / Ludovic MARIN)

Le antenne di Radio France sono state interrotte venerdì mattina, nel secondo giorno di sciopero del personale del settore audiovisivo pubblico contro il progetto di fusione lampo, il 1° gennaio 2026, difeso dal ministro della Cultura, Rachida Dati.

Su Radio France, come giovedì, le trasmissioni abituali sono state sostituite dalla musica, alcune notizie flash sono rimaste su -.

Per quanto riguarda la televisione, il canale - trasmette in diretta, a differenza di giovedì in cui ritrasmette i programmi. Uno striscione precisava tuttavia: “a causa di una invocazione di sciopero non possiamo trasmettere tutti i nostri programmi”.

In diretta anche lo spettacolo Télématin su France 2, con alcune ritrasmissioni di sequenze.

Anche France 24 trasmette in diretta.

Venerdì si terranno diverse riunioni generali dello stato maggiore, tra cui una congiunta alle 10:00 presso la Borsa del lavoro a Parigi.

Il settore è chiamato a scioperare contro il progetto di fusione dell’emittente pubblica guidato da Rachida Dati.

Questo progetto però è rimasto in ritardo: il suo esame all’Assemblea nazionale, che avrebbe dovuto svolgersi giovedì e venerdì, è stato rinviato a causa della congestione dell’ordine del giorno. Il testo potrebbe non essere esaminato fino a giugno.

Giovedì, secondo la direzione di Radio France, la percentuale di scioperanti è stata del 33% per l’insieme dei dipendenti, contro il 55% tra i giornalisti. La percentuale degli scioperanti è stata del 12% presso France Télévisions.

Le preoccupazioni sono particolarmente forti a Radio France, dove si teme che la radio venga fagocitata dalla TV.

Per “raccogliere le forze” della radiodiffusione pubblica, Dati prevede una fase transitoria con una holding comune il 1° gennaio 2025, poi la fusione un anno dopo. Sono interessati circa 16.000 dipendenti.

Oltre a France Télévisions e Radio France, nel colosso figurano anche l’Ina (Istituto Nazionale dell’Audiovisivo) e France Médias Monde (RFI, France 24). L’integrazione di quest’ultimo gruppo, però, è dibattuta anche in campo presidenziale.

All’interno di queste quattro aziende pubbliche, i timori sono forti per le risorse e i posti di lavoro.

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