Sul palco, gli artisti giocano con i simboli per mostrare il loro sostegno alla Palestina

Sul palco, gli artisti giocano con i simboli per mostrare il loro sostegno alla Palestina
Sul palco, gli artisti giocano con i simboli per mostrare il loro sostegno alla Palestina
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Dal nostro inviato speciale a Malmö (Svezia)

Messaggi nascosti e simboli discreti ma che non passano inosservati. Mentre l’Eurovision 2024 si è aperto martedì sera con la prima semifinale alla Malmö Arena, diversi artisti hanno approfittato di questo palco per esprimere il loro sostegno al popolo palestinese.

Durante il numero di apertura, Eric Saade, che aveva rappresentato la Svezia nel 2011 e si esibiva fuori competizione, ha cantato con una kefiah avvolta attorno al polso. Un sostegno non evidente a tutti ma sufficiente per farsi notare e commentare sui social. “Ci rammarichiamo che Eric Saade abbia deciso di scendere a compromessi con l’idea di una competizione neutrale”, ha reagito l’organizzazione ai media svedesi. Espresso.

Anguria stilizzata

Fred Leone, il musicista apparso poco più tardi in serata con un didgeridoo nella scenografia del duo australiano Electric Fields, ha spiegato sul suo account Instagram di essersi disegnato un’anguria (stilizzato) sul petto. Il frutto, i cui colori richiamano quelli della bandiera palestinese, è simbolo di sostegno alla causa palestinese.

“Dal fiume al mare!” 200 milioni di persone [l’audience des demi-finales est en réalité bien moindre] osservati e celebrati mentre bambini, madri e padri innocenti morivano a migliaia nel genocidio. Non ho problemi con gli ebrei. Israele non rappresenta gli ebrei. Ho un problema con questo fottuto genocidio. Il mio bisnonno è sopravvissuto a tre massacri. Le nostre famiglie, in tutta la cosiddetta Australia, sono sopravvissute a un genocidio in corso”, ha scritto l’artista aborigeno.

E per continuare: “La mia decisione [d’arborer ce symbole] ha coinvolto solo me. Le conseguenze, per non parlare delle ripercussioni sulla mia carriera di artista, dipendono solo da chi detiene il potere. Tutto il mio amore ai bambini della Palestina. Potresti non essere d’accordo, ma la storia ti giudicherà e ti renderà uno stronzo. »

Parole scritte in… alfabeto antico

Bambie Thug, che rappresenta l’Irlanda, aveva effettuato le sue prove con iscrizioni sul corpo in Ogham, un antico alfabeto. Occhi attenti ed educati potrebbero decifrare le parole “cessate il fuoco” e “libertà”. Martedì, durante la conferenza stampa successiva alla sua qualificazione, l’artista ha affermato che l’EBU (European Broadcasting Union, l’associazione delle emittenti che organizza il concorso) gli aveva proibito di esibirsi dal vivo con queste opere.

Motivazione: ciò «contravviene alle norme poste a tutelare l’apoliticità dell’evento». L’artista non binario, che negli ultimi mesi si è impegnato esplicitamente a favore della causa palestinese, si è accontentato della scritta “Crown The Witch”. Cosa che si sono lamentati, sottolineando che era importante per loro, in quanto persone “pro-giustizia e pro-pace”, incorporare queste scritture nel loro aspetto scenico.

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