Un rapporto esplosivo su TNT

Un rapporto esplosivo su TNT
Un rapporto esplosivo su TNT
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La maggioranza dei 30 membri della commissione parlamentare d’inchiesta su TNT, che avrebbe dovuto presentare il suo rapporto al governo martedì 7 maggio, si rifiuta di firmare il testo così com’è, in disaccordo con le conclusioni del relatore, il deputato La France il ribelle Aurélien Saintoul.

La commissione d’inchiesta ha intervistato i capi dei gruppi audiovisivi, tra cui Vincent Bolloré, nonché giornalisti e presentatori come Pascal Praud (CNews), Cyril Hanouna (C8) e Yann Barthès (TMC). Audizioni al vaglio dell’ente regolatore dei media, Arcom, che dovrà decidere a fine anno se C8 e CNews manterranno le loro frequenze.

I deputati membri del Raggruppamento Nazionale escludono di convalidare il rapporto, considerando che la commissione era apertamente ostile a Vincent Bolloré. Da parte loro, 16 deputati di Renaissance, Modem, Horizons e Les Républicains cercano di scendere a compromessi e chiederanno al relatore della commissione, LFI Aurélien Saintoul, di ritirare 19 delle sue 43 proposte. Se non vincono la causa, non firmeranno e il rapporto verrà sepolto, le conclusioni andranno in archivio per 25 anni. In questo caso, quindi, questa commissione si sarebbe tenuta inutilmente, e le 45 udienze sarebbero state inutili.

Tra le raccomandazioni respinte ci sono:

  • il divieto per i canali di informazione di avere editorialisti in onda,
  • la fine del digitale terrestre a pagamento (che comprende cinque canali compreso Canal+)
  • il divieto dei cartoni animati prima della scuola,
  • la fine della diffusione gratuita (gli editori dovrebbero pagare un compenso in base al loro fatturato).

Proposte che i parlamentari ritengono inaccettabili e addirittura pericolose per la libertà di stampa e il futuro della televisione digitale terrestre. Altre proposte sono addirittura considerate irrilevanti, come la rinuncia al progetto della holding pubblica radiotelevisiva.

I parlamentari della maggioranza presidenziale intendono formulare le proprie raccomandazioni. Ad esempio, vogliono

  • imporre una quota di servizi nei programmi dei canali di informazione,
  • stabilire una nuova scala di sanzioni che Arcom potrebbe imporre
  • il rinnovo anticipato di una frequenza non appena un certo numero di sanzioni sono state imposte contro un canale.

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