France Télévisions, Radio France: Il colpo per la radiodiffusione pubblica ammonta a circa 80 milioni di euro ma il budget resta ancora superiore ai 4 miliardi

France Télévisions, Radio France: Il colpo per la radiodiffusione pubblica ammonta a circa 80 milioni di euro ma il budget resta ancora superiore ai 4 miliardi
France Télévisions, Radio France: Il colpo per la radiodiffusione pubblica ammonta a circa 80 milioni di euro ma il budget resta ancora superiore ai 4 miliardi
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Il colpo per la radiodiffusione pubblica ammonta a circa 80 milioni di euro rispetto alla traiettoria presentata un anno fa. Questi 4 miliardi sono anche inferiori agli importi che figurano nella proposta di Contratti Obiettivi e Mezzi (COM) 2024-2028, tra lo Stato e ciascuna azienda (esclusa Arte).

Da parte del Ministero della Cultura, però, minimizziamo lo sforzo richiesto: degli 80 milioni di euro che mancano, 40 milioni di euro sono rinviati al 2026 perché destinati all’attuazione della riforma dell’audiovisivo pubblico, ipotecato dal lo scioglimento dell’Assemblea nazionale, e gli altri 40 milioni servivano a compensare l’inflazione, che si preannuncia inferiore al previsto.

Lo sforzo “reale” richiesto all’emittente pubblica ammonterebbe quindi a 8 milioni di euro, è stato calcolato in rue de Valois. Nonostante questa “evoluzione controllata dei crediti”, “le organizzazioni si sforzeranno di continuare ad attuare le quattro priorità” che sono “creazione e cultura, gioventù e istruzione, informazione e prossimità”, secondo il governo.

France Bleu e France 3, ad esempio, si stanno avvicinando e hanno già organizzato spettacoli mattutini congiunti. Per il 2024 è prevista una dotazione “in aggiunta” e condizionata: 30 milioni dedicati “alla realizzazione dei progetti di trasformazione prioritari nel 2025”. Verrà corrisposto in particolare “secondo l’evoluzione delle riflessioni sulla governance del servizio pubblico radiotelevisivo”.

Guidato dal ministro della Cultura Rachida Dati, il progetto di una holding comune e poi di fusione è stato portato avanti fino allo scioglimento di giugno. Il ministro prevede consultazioni per valutare cosa accadrà dopo.

Ancora più urgentemente, la sostenibilità del finanziamento del servizio televisivo pubblico, attraverso una frazione delle entrate IVA, sarà all’ordine del giorno del Senato il 23 ottobre.

Considerando queste molteplici questioni, la deputata ambientalista Sophie Taillé-Polian, relatrice per parere sulle COM, vede nel progetto di bilancio 2025 un “indebolimento del servizio pubblico audiovisivo”.

“C’è uno scollamento totale” nei finanziamenti rispetto all’aumento previsto nelle OCM, che corrisponde tuttavia a “sviluppi strategici”, ha sottolineato all’AFP.

“Gli obiettivi restano quelli giusti ma l’evoluzione degli indicatori può essere rivista”, sostiene dal canto suo la deputata Céline Calvez (Insieme per la Repubblica), correlatrice per parere.

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