“Azioni immediate”: la lotta all’IPTV illegale potrebbe intensificarsi

“Azioni immediate”: la lotta all’IPTV illegale potrebbe intensificarsi
“Azioni immediate”: la lotta all’IPTV illegale potrebbe intensificarsi
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Supportato dalle piattaforme IPTV pirata, questo fenomeno consente a milioni di utenti di accedere alle partite per un prezzo che varia tra i 60 e i 120 euro all’anno. Molto più economico rispetto alle piattaforme ufficiali.

Per le emittenti ufficiali come Canal + o beIN (che ha acquisito parte dei diritti della Ligue 1 per questa stagione), questa pratica rappresenta quindi una colossale perdita di entrate. L’Alleanza Anti-Pirateria Audiovisiva (AAPA) vuole quindi alzare la voce e invita i leader europei ad agire.

Tre cose da sapere sull’IPTV, il popolarissimo concorrente illegale degli operatori televisivi

L’organizzazione, che riunisce diversi importanti campionati di calcio europei e altre emittenti, ha appena pubblicato un manifesto rivolto ai decisori dell’Unione europea. Il messaggio è chiaro: dobbiamo agire, e rapidamente. Per Miruna Herovanu, direttrice esecutiva dell’AAPA, il tempo delle discussioni è finito. Lei chiede misure concrete”Dopo anni di lavoro preparatorio per contrastare la pirateria online, è giunto il momento che i politici nell’UE e non solo riconoscano pienamente che è necessaria un’azione decisiva e mirata. L’aumento dei furti digitali richiede un’azione immediata”.

Oltre 3 miliardi di perdite

Questo “furto digitale”, come lo descrive l’AAPA, colpisce l’integrità dei diritti di trasmissione degli eventi sportivi e colpisce direttamente le entrate delle emittenti ufficiali. “Nel 2021, gli operatori della pay TV hanno subito perdite per 3,21 miliardi di euro a causa della pirateria, mentre i guadagni degli operatori illegali sono stimati in 1 miliardo di euro nello stesso anno“, si legge nel documento.

Lettere intimidatorie e minacce di multe: gli utenti IPTV sono nel mirino delle autorità

Oggi esistono strumenti giuridici, ma sono considerati insufficienti dai titolari dei diritti. In effetti, i fornitori di servizi Internet possono essere costretti dai tribunali a bloccare l’accesso a siti di streaming illegali. Ma per l’AAPA questo quadro deve essere ampliato. L’organizzazione vuole coinvolgere più attori nella lotta contro la pirateria.

Provider VPN mirati

Il manifesto propone in particolare l’applicazione di una direttiva Info Soc dell’Unione Europea. Ciò consente di emettere ingiunzioni contro qualsiasi entità che faciliti la violazione dei diritti di proprietà intellettuale. Ciò include intermediari come motori di ricerca, servizi di pagamento, registrar di domini, ma anche attori più inaspettati come i fornitori di VPN.

“Siamo in grado di identificare i flussi IPTV illegali”: il tuo operatore può bloccare la tua connessione in caso di violazione?

Le VPN vengono spesso utilizzate anche per aggirare i blocchi imposti dai provider Internet. Questi strumenti, sostanzialmente legali, consentono agli utenti di accedere a siti di streaming pirata senza essere scoperti, il che fa infuriare le emittenti e i detentori dei diritti. Questo è il motivo per cui l’AAPA chiede un giro di vite mirato su questi servizi, che secondo loro facilitano indirettamente la pirateria.

Questa posizione arriva in un momento in cui l’Italia ha appena approvato una legge che obbliga le VPN a bloccare l’accesso ai contenuti illegali. Una tendenza che potrebbe estendersi ad altri paesi europei, se le proposte dell’AAPA verranno prese in considerazione dall’Unione Europea.

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