per fare luce sulle generazioni future

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Primo Levi, Annette Wieviorka, Alter Fajnzylberg… Molte testimonianze sono attualmente modificate o ristampate.

« Se moriamo in silenzio come desiderano i nostri nemici, il mondo non saprà cosa l’uomo ha potuto fare e cosa può ancora fare : Il mondo non conoscerà se stesso. Così annota il superstite di Primo Levi, morto a Torino, pochi mesi dopo, nel 1987. Un commento che fa eco a quanto aveva scritto qualche anno fa: ” La lezione dei campi è la fraternità nell’abiezione ». Autore di romanzi, saggi, cronache e Se è un uomo , Testimonianza essenziale e singolare sulla sua esperienza concentrazionaria, Primo Levi aveva concesso anche una lunga intervista sulla serata della sua vita, che viene riproposta oggi, in formato tascabile: IL Zona grigia. Gli ex deportati di Auschwitz hanno minato la dicotomia vittima-bourreau. Zona svolazzante, ambigua nel mezzo, che ha segnato la vita quotidiana nei lager, e che rende impossibile, quantomeno pericoloso, ogni giudizio tra carnefici e vittime…

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