La crisi del gas in Europa: un nuovo rigido inverno in prospettiva

La crisi del gas in Europa: un nuovo rigido inverno in prospettiva
La crisi del gas in Europa: un nuovo rigido inverno in prospettiva
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L’articolo sottolinea la persistente dipendenza dell’Europa dal gas russo, nonostante gli sforzi di diversificazione. Si evidenzia inoltre il ruolo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IAI) nell’analisi della situazione e nella formulazione delle previsioni.

Riprendere : L’articolo analizza l’attuale situazione del mercato del gas in Europa, segnato da una nuova tensione sui prezzi. L’arresto del transito del gas russo attraverso l’Ucraina, insieme all’aumento della domanda a causa del freddo e al calo delle scorte, fanno temere un nuovo prezzo.

L’articolo sottolinea la persistente dipendenza dell’Europa dal gas russo, nonostante gli sforzi di diversificazione. Si evidenzia inoltre il ruolo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IAI) nell’analisi della situazione e nella formulazione delle previsioni.

Pressione del gas

Di Abdelkrim Zerzouri

All’inizio dell’anno sono tornate sulla scena le difficoltà di approvvigionamento del gas dai Paesi europei, ricordando l’episodio del 2022 in cui il suo prezzo raggiunse punte di 340 euro al megawat ora (MWH). Siamo ancora lontani da questa epidemia, con un prezzo che è comunque salito oltre la soglia simbolica dei 50 euro, ma la situazione può evolvere rapidamente verso una maggiore tensione sul mercato mondiale.

Diversi fattori rafforzano le apprensioni all’interno dei Paesi della Comunità Europea, primo fra tutti, la sentenza sul transito del gas russo attraverso l’Ucraina dal 1° gennaio 2025. Nonostante la guerra, Russia e Ucraina avevano firmato nel 2019 un accordo che permetteva la consegna del gas russo gas ai paesi europei attraverso le infrastrutture che passano attraverso il suolo ucraino, ma l’Ucraina ha rifiutato di rinnovare questo accordo, mirando con questa decisione alla riduzione degli edifici della Russia.

La decisione dell’Ucraina resta incomprensibile finché penalizza anche i paesi della Comunità Europea, suoi maggiori sostenitori nella guerra contro la Russia. All’improvviso, il prezzo del gas ha registrato un aumento significativo, superando, negli ultimi giorni, la soglia dei 50 euro/MWh, più alta da ottobre.

Sappiamo che le consegne di gas russo agli europei sono diminuite dallo scoppio della guerra in Ucraina, nel febbraio 2022, gli europei hanno in questo senso diversificato le fonti di importazione, rivolgendosi principalmente alla Norvegia e agli Stati Uniti, cosa che ha permesso di ridurre la fornitura di gas russo agli europei. gas dal 40% all’8% (secondo i dati di febbraio 2023).

Ma la dipendenza dal gas russo resta importante, soprattutto per alcuni Paesi dell’Unione Europea, come l’Ungheria, che ha sempre rifiutato di fare a meno del gas russo. Un altro fattore sembra innestarsi in questa interruzione dell’approvvigionamento di gas attraverso l’Ucraina, vale a dire che le scorte europee sono riempite quasi al 70%, un tasso di oltre il 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Se a questo aggiungiamo le condizioni climatiche caratterizzate da un freddo glaciale, che aumenta la domanda di consumo delle famiglie, avremo tutti gli ingredienti che favoriscono la tensione sul mercato globale del gas. Pertanto, la domanda che si pone i leader europei è: dovremmo temere un incendio dei prezzi del gas nel 2025?

Secondo gli esperti l’epidemia è inevitabile perché ci vorranno fino a 18 mesi affinché la situazione sul mercato mondiale trovi una certa stabilità. Un trend al rialzo confermato anche dalle previsioni dell’Agenzia internazionale dell’energia (IAI) che, in un recente rapporto, ha confermato che il consumo globale di gas naturale, che ha raggiunto un record storico nel 2024, dovrebbe aumentare ulteriormente nel 2025, “soprattutto grazie alla rapida crescita dei mercati asiatici”.

Il rapporto dell’AIE non manca di sottolineare che, se il blocco del transito del gas russo da parte dell’Ucraina, il 1° gennaio 2025, non dovesse costituire un rischio imminente per la sicurezza dell’approvvigionamento dell’Unione Europea, potrebbe aumentare l’importazione di gas gas naturale liquefatto (GNL) dell’UE e restringere i fondamentali del mercato quest’anno. Tante turbolenze che spingono al rialzo i prezzi del gas.

La vita quotidiana di Orano

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