L’Autorità palestinese ha denunciato sabato sera la morte di una bambina di due anni e mezzo durante un’operazione antiterrorismo israeliana nella regione di Muthlat al-Shuhada vicino a Jenin. In una dichiarazione rilasciata in risposta, l’IDF ha affermato di aver ordinato un’indagine sull’incidente.
Secondo i dati forniti dall’esercito, l’intervento è stato attivato sulla base di informazioni di intelligence che indicavano la presenza di uomini armati in un edificio. Le forze israeliane hanno utilizzato la cosiddetta tattica della “pentola a pressione”, intensificando la pressione con un fuoco pesante per costringere i sospettati ad arrendersi.
I soldati hanno prima utilizzato un megafono e lanciato una granata stordente per costringere i terroristi ad uscire. Di fronte alla mancanza di risposta, hanno aperto il fuoco sull’edificio, scoprendo poco dopo la presenza di un bambino ferito.
Le équipe mediche palestinesi sono state immediatamente chiamate sul posto. La bambina è stata evacuata, così come la madre incinta che è rimasta lievemente ferita. L’esercito spiega che non era a conoscenza della presenza di civili.
