Monique Oliver confessa il suo ruolo nel rapimento e nell’omicidio di una vittima di Michel Fourniret

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Dalla scomparsa di Lydie Logé il 18 dicembre 1993, la sua famiglia vive in attesa di una risposta a questa tragedia. La giovane madre, 29 anni, che aveva appena fatto la spesa ad Argentan, nell’Orne, quel giorno non è più tornata a casa. Ha lasciato un bambino di 7 anni. Seguirono decenni di ricerca e incertezza, finché una confessione finalmente ruppe il silenzio. Nel maggio 2024, Monique Olivier, ex moglie di Michel Fourniret, ha ammesso la sua partecipazione al rapimento e all’omicidio di Lydie Logé durante un interrogatorio con la giudice Sabine Khéris secondo le informazioni rivelate da RTL lunedì 20 gennaio 2025. Ha fornito dettagli cruciali sulla cosa è realmente accaduto quel giorno: la coppia avrebbe rapito la giovane appena tornata a casa, prima di Michel. Fourniret non fa l’impensabile. Monique Olivier ha inoltre raccontato dettagliatamente il tentativo di stupro fallito e il brutale omicidio di Lydie Logé, in seguito al quale il corpo è stato nascosto.

Queste rivelazioni confermano i sospetti che aleggiavano da molto tempo, in particolare dopo il ritrovamento del DNA di Lydie Logé nell’auto di Michel Fourniret nel 2016. Quest’ultimo, in una dichiarazione enigmatica durante la sua custodia di polizia nel 2019, aveva menzionato il suo coinvolgimento nell’omicidio senza specificando la posizione del corpo. Oggi, grazie alle confessioni di Monique Olivier, le indagini sembrano prendere una svolta decisiva. Ma una delle domande più grandi (…)

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Belgio

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