Nella notte tra sabato 18 e domenica 19 gennaio 2025, uomini armati non identificati hanno attaccato una base di operatori minerari cinesi che lavorano con la società Giro Goldfield nel sito minerario 12 Matches, situato nel gruppo Anguleyi, settore Kibali, nel territorio di Watsa, Provincia dell’Haut-Uele, nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo.
Secondo Jean David Abule, coordinatore della Nuova Società Civile Congolese nella regione, 9 aggressori hanno fatto irruzione nel campo, sopraffacendo le guardie, la polizia e i soldati responsabili della sicurezza. Avrebbero beneficiato della complicità interna per portare a termine la loro operazione.
“Questi banditi armati, intorno alle nove, si sono infiltrati nel campo. Hanno sopraffatto le guardie, hanno rubato una pistola e sapevano esattamente dove fossero i soldi. Hanno preso in ostaggio cinque cinesi e hanno sparato diversi colpi di avvertimento prima di scomparire nella natura. Una poliziotta presente sul posto ci ha detto che i criminali sono arrivati dopo un’interruzione di corrente avvenuta intorno alle 20:00-21:00, il che suggerisce una complicità interna. Hanno lasciato la scena con i cinesi, che hanno rilasciato dopo circa 300 metri”, ha detto Jean David Abule.
Negli ultimi giorni si è sviluppato un clima di sfiducia tra le comunità locali e gli operatori minerari stranieri che operano sotto le mentite spoglie di cooperative minerarie. Le accuse contro di loro includono distruzione ambientale, maltrattamenti dei lavoratori congolesi e pratiche ritenute illegali.
In visita ufficiale a Watsa, il governatore provinciale, Jean Bakomito Gambu, ha denunciato l’abuso delle autorizzazioni operative da parte di alcune cooperative, che consentono agli stranieri di entrare illegalmente nel settore minerario.
Di fronte a queste irregolarità, il governatore ha disposto l’immediata cessazione delle attività della cooperativa coinvolta. Ha accusato quest’ultimo di false dichiarazioni, complicità nel saccheggio delle risorse naturali e nella distruzione dell’ambiente.
“Lo sfruttamento semiindustriale deve rispettare un quadro giuridico rigoroso e richiede permessi specifici. Le cooperative minerarie, dal canto loro, si limitano all’estrazione artigianale”, ricorda Jean Bakomito.
Joel Lembakasi