In visita a Roma, una delegazione di buddisti provenienti dalla Mongolia è stata ricevuta il 13 gennaio in Vaticano da Papa Francesco. Il Vescovo di Roma li ha incoraggiati a perseverare nel promuovere il dialogo, la fraternità e la libertà religiosa, ma anche nel rafforzare i rapporti con la Chiesa cattolica in Mongolia, nell’interesse della pace e della prosperità per tutti.
Myriam Sandouno – Città del Vaticano
Nel corso dell’udienza con i buddisti della Mongolia, accompagnati dal cardinale Giorgio Marengo, prefetto apostolico di Ulan Bator, il Santo Padre, fin dall’inizio del suo discorso, ha sottolineato che “questa prima visita in Vaticano riveste un significato particolare, poiché riflette i rapporti amichevoli e duraturi tra la Santa Sede e il nobile popolo della Mongolia“. Francesco ha testimoniato di aver sperimentato questa amicizia durante il suo 43° viaggio apostolico in Mongolia, compiuto dal 31 agosto al 4 settembre 2023.
Visita del Papa in Mongolia
Uno dei momenti salienti di questa visita, ha indicato, “è stato l’incontro interreligioso, durante il quale abbiamo riflettuto sulla profonda aspirazione spirituale specifica di tutti gli uomini e donne, che possiamo paragonare a una grande unione di fratelli e sorelle che camminano nella vita con gli occhi rivolti al cielo“. Oggi il Papa esulta: “Ti accolgo quindi “come fratello di tutti, in nome della comune ricerca religiosa”».
Un patrimonio religioso ritrovato
Il Papa ha elogiato gli sforzi compiuti, che ha promosso fin dagli anni Novanta, “una profonda rinascita religiosa“. Facendo rivivere le pratiche spirituali tradizionali e integrandole nello sviluppo della nazione, “La Mongolia ha riacquistato il suo ricco patrimonio religioso, dimostrando al contempo i suoi sforzi verso una transizione democratica di successo».
«Il vostro impegno a favore della libertà religiosa e del dialogo tra le diverse fedi ha contribuito a coltivare un ambiente di rispetto reciproco per tutte le tradizioni, favorendo una società arricchita non solo dalla prosperità materiale. ma anche”dai valori essenziali della solidarietà fraterna“, ha detto il Papa ai buddisti. François ritiene che è promuovendo questi valori che “le religioni svolgono un ruolo fondamentale nella costruzione di una società giusta e unita».
Pace e unità tra i popoli
All’inizio dell’Anno Giubilare che, nella tradizione cristiana, è tempo di pellegrinaggio, riconciliazione e speranza; e in un contesto segnato da calamità naturali e conflitti umani, il Papa non ha mancato di constatare che questo Anno Santo”ci ricorda l’obiettivo comune di costruire un mondo più pacifico, che promuova l’armonia tra le persone e con la nostra “casa comune”“. Attaccato al desiderio universale di pace, il Sovrano Pontefice ha invitato a prendere misure concrete: “in particolare, come leader religiosi radicati nei nostri rispettivi insegnamenti, abbiamo la responsabilità di guidare l’umanità a rinunciare alla violenza e ad abbracciare una cultura di pace».
Infine, Papa Francesco ha incoraggiato a perseverare nella promozione della libertà religiosa, del dialogo, della fraternità, della giustizia e dell’armonia sociale. Ma anche in quello di “rafforzare i rapporti con la Chiesa cattolica in Mongolia, nell’interesse della pace e della prosperità per tutti».