E’ tempo di bilanci sull’esperimento “Oui Pub”. A noi è più familiare il suo opposto – “Stop Pub” –, questo adesivo da attaccare sulla propria casella di posta quando si vuole manifestare il proprio rifiuto a ricevere materiale pubblicitario non indirizzato. Lanciato nel 2004, Stop Pub mirava a porre fine al sempre più criticato spreco di carta, mentre nel 2021 in Francia sono state distribuite 760.000 tonnellate di volantini. Gran parte viene gettata nella spazzatura senza essere consultata.
Ma Stop Pub ha mostrato i suoi limiti. Innanzitutto, il suo tasso di affissione sulle cassette postali è basso (circa il 17% nel 2020). Soprattutto, quando è presente, nel 57% dei casi, l’adesivo non ha consentito la scomparsa totale delle stampe pubblicitarie, sottolinea un rapporto dell’Agenzia per la transizione ecologica (Ademe) del febbraio 2021.
Inverti l’approccio con Oui Pub
Da qui questa volontà di rivedere l’approccio, anche se ciò significa invertirlo. Questo è lo spirito dell’Oui Pub che consiste nel vietare la distribuzione di questi materiali pubblicitari senza indirizzo, tranne che nelle cassette postali sulle quali è stato attaccato un adesivo Oui Pub. Questo sistema non esiste ancora su scala nazionale ma è sperimentato dal 1È Maggio 2022 in 14 comunità che hanno fatto volontariato*. L’esperimento terminerà il 1È il prossimo maggio, ma il governo ha già presentato lo scorso ottobre al parlamento il suo rapporto di valutazione e lo ha appena pubblicato.
Prima osservazione: l’apposizione dell’adesivo Oui Pub sulle cassette della posta varia molto da un territorio all’altro. I tassi vanno dallo 0,33% a Bordeaux (Gironda) al 18,42% per la comunità urbana di Dunkerque Grand Littoral (Nord). Ciò significa forse che sono così pochi i francesi disposti a ricevere annunci pubblicitari senza indirizzo? Non così in fretta. Uno dei limiti di Oui Pub – che esiste anche con Stop Pub – è che non sempre è ben nota l’esistenza di questi adesivi. La conoscenza stimata dell’esperimento Oui Pub da parte dei residenti interessati variava dal 25% al 77% a seconda dei territori, con una media del 50%, indica il rapporto del governo.
Riduzioni significative dei rifiuti di carta
I 14 territori pilota affermano inoltre di aver osservato, nel complesso, il rispetto delle regole del sistema Oui Pub. Le poche carenze rilevate sono “materiale stampato riguardante le piccole imprese locali non coperte dalle esenzioni”, punta al rapporto. Risultato: questi territori hanno visto riduzioni significative delle tonnellate di rifiuti cartacei raccolti durante la sperimentazione. Tra il 20% e il 70% a seconda della località con un calo medio del 48%. E questo calo si spiega, almeno in parte, con quello della pubblicità sulla carta stampata. La loro quota sul totale dei rifiuti di carta raccolti in questi 14 territori è aumentata da un intervallo iniziale compreso tra il 17% e il 40% a un intervallo compreso tra il 5% e il 19% durante l’esperimento.
Ma dobbiamo dare tutti gli allori all’Oui Pub? Se il calo dei volumi della pubblicità stampata è più marcato nei territori pilota, questa riduzione è vera ovunque in Francia ed è iniziata prima dell’esperimento Oui Pub. Il volume è quindi passato da 900.000 tonnellate nel 2019, a 766.000 tonnellate nel 2021, quindi a circa 400.000 tonnellate nel 2022 e 2023. Dopo la crisi sanitaria, segnata in particolare dall’impennata dei costi di carta ed energia, gran parte degli inserzionisti ha iniziato a passaggio a modalità di consumo digitali. Oui Pub ha solo accelerato un po’ di più questa tendenza.
La transizione alla pubblicità digitale non sempre ha successo
Ma questa transizione non si traduce necessariamente in una riduzione degli impatti ambientali. Perché la tecnologia digitale non è esente, e soprattutto genera emissioni di gas serra. Sono legati principalmente alla produzione di dispositivi digitali (computer, smartphone, tablet, ecc.) e quindi alla frequenza con cui vengono rinnovati. Sono anche legati al consumo energetico coinvolto nelle nostre attività digitali (lettura di un video, visualizzazione di una pagina web, ecc.) e di tutte le infrastrutture necessarie che vi stanno dietro (server, data center, ecc.). Tra comunicazione cartacea e comunicazione digitale, gli impatti sono quindi distribuiti in modo diverso, rileva il rapporto del governo che considera i parametri troppo variabili per poter concludere che un mezzo è sempre più virtuoso dell’altro. Che sia digitale o cartacea, il rapporto invita gli inserzionisti a ricercare la sobrietà e le campagne commerciali di eco-design.
Qualcuno è rimasto deluso dall’Oui Pub?
L’altro lato di questa transizione dalla pubblicità cartacea a quella digitale è che lascia fuori un’intera fascia di consumatori che sono lontani dal digitale. Se nei territori pilota il 44% dei residenti si dice soddisfatto dell’esperimento e il 63% si dice soddisfatto della sua estensione a tutta la Francia, Oui Pub ha comunque suscitato una certa insoddisfazione. Soprattutto tra coloro che hanno messo l’adesivo sulla cassetta della posta. Alcuni si rammaricano tuttavia del calo della pubblicità stampata, anche se ritengono questi volantini importanti per risparmiare denaro in un contesto inflazionistico, sottolinea il rapporto del governo.
* Città di Bordeaux, Smicval (Unione mista di raccolta e recupero intercomunale) Libournais Haute Gironde, agglomerazione di Agen, Comunità di comuni Leff Armor, Comunità urbana di Dunkerque Grand Littoral, città di Sartrouville, Troyes Champagne Métropole, Métropole du Grand Nancy, Grenoble Alpes Métropole, Sytrad (Unione per il trattamento dei rifiuti dell’Ardèche-Drôme), Sictoba (Unione dell’associazione intercomunale per la raccolta e il trattamento dei rifiuti domestici nella Bassa Ardèche), Comunità di comuni Vallée de l’Ubaye Serre-Ponçon, Univalom (Unione paritetica per il trattamento e il recupero dei rifiuti), Syvadec (Unione corsa per il recupero dei rifiuti).