Motori Puretech – Stellantis si assume al minimo le proprie responsabilità – Novità

Motori Puretech – Stellantis si assume al minimo le proprie responsabilità – Novità
Motori Puretech – Stellantis si assume al minimo le proprie responsabilità – Novità
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Originariamente creato per richieste di risarcimento riguardanti problemi legati all’additivo AdBlue, Stellantis apre la propria piattaforma anche ai proprietari che hanno subito danni al proprio motore Puretech. Pertanto, gli automobilisti che hanno riscontrato problemi con i motori Puretech 1.0 e 1.2, dovuti ad un eccessivo consumo di olio o ad un prematuro degrado della cinghia di distribuzione, possono richiedere un rimborso online al seguente indirizzo: https://stellantis-support.com/v2/

Condizioni troppo impegnative

Per sperare nel sostegno, Stellantis impone 4 condizioni che devono essere soddisfatte. Senza di ciò non potrà essere concesso alcun rimborso.

In primo luogo, l’incidente deve essere avvenuto tra 1È Gennaio 2022 e 18 marzo 2024 (anche se ha già subito indennizzi, leggi oltre). Per “incidente”, il gruppo intende:

  • un problema alla cinghia di distribuzione su un veicolo dotato di motore aspirato 1.0/1.2 Puretech prodotto da giugno 2012 a giugno 2022 o di motore 1.2 Puretech turbo prodotto da aprile 2014 a giugno 2022;
  • consumo eccessivo di olio legato ad un problema di segmentazione del pistone su un veicolo equipaggiato con motore 1.2 Puretech prima dell’uscita EURO 6.2 dalla fabbrica tra aprile 2014 e luglio 2018 (per l’Europa);
  • consumo eccessivo di olio legato ad un problema al separatore d’olio su un veicolo equipaggiato con motore 1.2 Puretech EURO 6.2 e oltre, prodotto da febbraio 2018 a febbraio 2023.

In secondo luogo, il veicolo deve essere coperto dall’estensione di garanzia (10 anni/175.000 km), a partire dalla data di inizio garanzia (generalmente corrispondente alla data di prima immatricolazione).

In terzo luogo, la manutenzione deve essere stata eseguita secondo le raccomandazioni del produttore (programmazione e olio principalmente), da qualsiasi professionista del settore automobilistico (quindi anche al di fuori della rete della marca del veicolo interessato). Per verificare questo punto vengono richieste le ultime 3 fatture dettagliate. Il produttore specifica inoltre da considerare “è accettabile un ritardo massimo di 3 mesi/3.000 km nel programma di manutenzione”. Resta da vedere se in realtà il produttore applichi davvero questa tolleranza perché abbiamo notato numerosi rifiuti di supporto proprio a causa del mancato rigoroso rispetto del termine di manutenzione.

Quarto, e questo è il grande svantaggio, Stellantis lo richiede “la diagnosi e la riparazione devono essere state effettuate presso la rete autorizzata”. In altre parole, coloro che si sono fatti riparare il motore danneggiato fuori dalla rete del costruttore, anche se in questo caso non sembrano essere molti, sono esclusi da qualsiasi risarcimento.

Infine, e questo è piuttosto positivo, se un cliente ha già beneficiato di una copertura parziale legata al consumo eccessivo di petrolio per un incidente avvenuto tra 1È Gennaio 2022 e 18 marzo 2024 è possibile richiedere un rimborso aggiuntivo per raggiungere una copertura del 100%.

Una piattaforma per tre problemi distinti

Anche se dobbiamo accogliere con favore la creazione di questa piattaforma, possiamo rammaricarci che Stellantis agisca in modo limitato e che non sia prevista alcuna offerta di risarcimento per ulteriori danni subiti (mancato utilizzo del veicolo, danno morale, noleggio di un veicolo sostitutivo…). offerto. L’altro rammarico riguarda il range di date utilizzato per i modelli idonei, che è troppo ristretto visto che i problemi con i motori Puretech risalgono a ben prima. Stellantis si difende assicurando che i problemi precedenti siano già stati risolti tramite risarcimento o rifiuto quando il dossier non soddisfaceva i criteri.

Secondo le nostre informazioni, questa stessa piattaforma verrà presto utilizzata per un terzo problema, quello che riguarda i possessori di modelli equipaggiati con il motore diesel 1.5 BlueHDI. Un altro tema su cui Stellantis si distingue per la sua inerzia.​​​​​​

Documenti da preparare

Per effettuare una richiesta sulla piattaforma ad hoc è necessario fornire numerosi documenti. Ecco l’elenco:

  • documento di identità personale (carta d’identità o passaporto);
  • numero di identificazione del veicolo (VIN) oggetto della richiesta;
  • carta di circolazione del veicolo (carta grigia);
  • fattura del veicolo (se disponibile);
  • fattura per la riparazione collegata all’incidente (a nome del cliente);
  • le ultime 3 fatture di manutenzione del veicolo;
  • per le imprese: la partita IVA intracomunitaria.

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