Sonia Casais Miranda è “caduta dalle nuvole” quando ha appreso dalla stampa che l’inchiesta sui cinque cani morti dopo la loro permanenza in una pensione per animali a Käerjeng l’estate scorsa era andata avanti. Tra questi cani c’era il suo cane Nya. Casais Miranda ritiene dubbia la comunicazione, avrebbe preferito che prima venisse effettuata una comunicazione personale. “Dopo tutto, siamo noi ad essere colpiti”, ha detto.
La Procura ha pubblicato martedì il risultato dell’autopsia effettuata su uno dei cinque cani. È emerso che il cane in questione “è morto a seguito di un evento multifattoriale”, ma che la sua morte è stata dovuta principalmente all’ingestione di una sostanza simile al veleno per topi. Casais Miranda deduce che il suo cane probabilmente ha subito la stessa sorte. Il che non sembra sorprenderla. È “un sospetto che ho sempre avuto”, ammette.
Ma non può provarlo perché il suo cane è stato cremato senza che fosse stata effettuata l’autopsia. L’Amministrazione veterinaria e alimentare (ALVA) le avrebbe fatto sapere che poteva avere ragione. ALVA però non avrebbe voluto commentare ulteriormente. In questo contesto critica la clinica veterinaria di Bettembourg per aver agito male. “Non avete svolto correttamente il vostro lavoro”, avrebbe detto loro.
Cremazione dopo il ricovero
Ha subito richiesto l’autopsia presso la clinica veterinaria, senza successo. Gli è stato detto che l’autopsia non era possibile perché l’istituto che l’ha eseguita in Belgio era chiuso in agosto. Il cane Nya era stato quindi “cremato direttamente”, essendo già state adottate le prime misure all’arrivo di Casais Miranda.
Secondo l’associazione per la protezione degli animali Frida asbl, due cani sono stati portati “morti e rigidi” alla clinica veterinaria di Bettembourg dalla proprietaria della pensione per cani e dal suo compagno. Questi ultimi si sarebbero spacciati per i proprietari dei due cani morti. Casais Miranda non capisce perché i veterinari non abbiano ritenuto sospetto che due persone si presentassero contemporaneamente con due cani morti. La clinica si giustifica dicendo che le è stato anche mentito.
L’indagine continua
Nei prossimi giorni tre dei cinque proprietari di cani dovranno recarsi all’ufficio di polizia di Esch-sur-Alzette per rilasciare dichiarazioni a sostegno delle indagini in corso. Sono stati contattati dalla polizia, riferisce Casais Miranda. Quattro dei cinque proprietari di cani avevano già sporto denuncia l’estate scorsa. Inoltre, secondo quanto riferito, all’epoca sarebbe stato inviato alla polizia un fascicolo con i fatti rilevanti.
Nel suo comunicato stampa la Procura menziona ora perquisizioni in due luoghi della Francia nell’ambito di un procedimento d’indagine europeo al quale partecipano anche le autorità giudiziarie francesi. Allo stesso tempo è stata perquisita anche la sede di Käerjeng.
Casais Miranda accusa il direttore della pensione di aver mentito fino ad oggi e di aver affermato che uno o più cani erano già in cattive condizioni quando sono arrivati alla pensione. “Non è vero, il mio cane era in perfetta salute”, contesta Casais Miranda. “Semplicemente non ammetterà di aver fatto qualcosa di sbagliato.” Ciò, unito alla continua vaghezza di ciò che è accaduto, gli rende difficile tracciare un limite all’incidente. “È complicato”, ha detto. Se la clinica veterinaria di Bettembourg avesse agito diversamente, “almeno forse non sarebbe durata così a lungo”.
La procura sta indagando non solo su diverse possibili violazioni della legge sulla protezione degli animali, ma anche su ostruzione alla giustizia e falsificazione intellettuale. Le indagini proseguono e la Procura richiama la presunzione di innocenza.
Questo articolo è originariamente apparso sul sito web del Luxemburger Wort.
Adattamento: Julien Carette