Sono trascorsi dieci anni, il 3 ottobre, da quando si sono verificate le terribili inondazioni nella parte occidentale del dipartimento, a Biot in particolare. Quella notte del 2015, un’onda travolse e devastò diversi quartieri della città. Biot 3.000 e soprattutto la casa di riposo Clos Saint-Grégoire non sono state risparmiate. Lo stabilimento del gruppo Orpéa ha visto il suo piano terra riempirsi d’acqua in pochi minuti. Tre dei suoi residenti hanno perso la vita, annegati.
Tra loro, una signora di 91 anni. Sua nipote, il suo compagno e le loro due figlie ritennero questa morte imputabile alla città, di cui, è bene ricordare, l’allora sindaco, Guilaine Debras, è stata condannata ad un anno di reclusione con sospensione della pena, questo quest’ultimo non avendo attivato il Piano Comunale di Salvaguardia prima delle ore 21,30 di quella sera.
Nesso causale tra morte e colpa
Con sentenza datata mercoledì 15 gennaio, il tribunale amministrativo di Nizza “ha accolto la loro richiesta per 34.000 euro” conservando la responsabilità del Comune. La corte così “ha riconosciuto l’esistenza di un nesso causale tra la sua morte e la colpa del sindaco di Biot”.
Tra i danni che dovranno essere risarciti dal Comune, il tribunale ha ritenuto, per i suoi parenti, “l’angoscia della morte quella [la victime] sofferto al momento della sua morte.per una cifra pari a 20.000 euro. Dovranno essere pagati anche 14.000 euro “a risarcimento del danno morale derivante dalla morte della vittima”.
Raggiunto telefonicamente, l’attuale sindaco della città, Jean-Pierre Dermit, prende atto di questa decisione ma non presenterà ricorso: “Stiamo giungendo alla fine di un percorso durato quasi 10 anni. L’ex sindaco di Biot è stato condannato a un anno di reclusione con sospensione della pena. Tre famiglie sono rimaste in lutto. Adesso è il Comune che deve mettere le mani in tasca. Lo trovo ancora abbastanza forte perché siamo ancora colpiti duramente dal PPRI. (Piano di prevenzione del rischio naturale di alluvioni)rilasciato nel luglio 2022. E ora, a questo, si aggiungono le sanzioni. Pagheremo per poter voltare pagina. Oggi la mia priorità è mettere in sicurezza la pianura di Brague, anche se sono consapevole che il rischio zero non esiste. Ma non voglio che ciò accada di nuovo. Le persone sono state condannate. D’ora in poi tutto ciò che voglio è mettere in sicurezza l’intera area”.